Matteo Messori è il giovanissimo artista (appena 25 anni) protagonista, fino allo scorso 5 ottobre, di una propria personale alla neonata YAG/garage di Pescara che, come vuole lo spirito motivante questo progetto dedicato agli emergenti, gli ha permesso di impaginare una mostra davvero interessante. Guidato dalla curatela di Ivan D’Alberto, Direttore Artistico di YAG, Messori nel misurarsi con un grande spazio, ha inscenato un originale percorso ritmato da pitture, sculture e installazioni dove, lo sguardo dello spettatore viene naturalmente catturato da un’atmosfera sospesa…parola quest’ultima non a caso utilizzata come titolo della mostra.
Sospesi in verità è quello esatto che rivela la pluralità di oggetti e manifestazioni artistiche sottese all’operare generale di Messori, dove ciascun’opera seppure viva un’esistenza propria, si completa al contempo nell’insieme. Sicché, le forme pittoriche contemplabili a parete, ossessive e ripetitive, attraversate da atavici rimandi metafisici che quasi sembrano congelarsi sulle tele, complice l’uso di cromie fredde e i toni azzurri, forme o deformazioni a metà strada fra organico e artificiale, rimpallano nello spazio della realtà assumendo un’inattesa fisicità. Qui, i soggetti, più che gli oggetti, come lo stesso Messori ha spesse volte dichiarato, diventano recipienti di forze inspiegabili dove è Calvino – come bene ha osservato D’Alberto nel citarlo – a suggerire o svelare una possibile spiegazione. Vediamo, infatti, elementi in vetro racchiusi in corpi di cellophane che, sebbene non propriamente imprigionati in un vero e proprio sottovuoto, sospesi restituiscono un’idea di fragilità e leggerezza al contempo. Così le sculture più piccole, fra massi pesantissimi incastrati in delicate bulle di vetro diventano metafora per spiegare l’individuo con tutte le sue incertezze. Prendendo a prestito il concetto di “leggerezza” di Calvino espresso in una delle cinque Lezioni americane pubblicate postume nel 1988 leggiamo: «la mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio». Qualche passo più in là precisa: «Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di conoscenza e verifica».
Va da sé che per Matteo Messori la leggerezza, come per Calvino, è tutt’altro che evasione e disimpegno, al contrario diventa il principio con il quale mettere in discussione categorie comprese quelle che schiacciano l’individuo in definizioni preordinate. Sospesi va esattamente in questa direzione mostrando un brillante giovane artista con un lavoro interessante, credibile e una ricerca già definita e matura.
Young Artist Gallery deriva dall’esperienza de I Giardini d’Arte di Via Caravaggio, voluto dall’imprenditore Silvio Maresca e vede alla direzione artistica Ivan D’Alberto.
Matteo Messori – Sospesi
mostra visitata il 5 ottobre 2018
YAG/Garage
Via Caravaggio, 125
Pescara, 65125
ITALY