Inaugurata lo scorso 15 luglio, la IV edizione di Stills of Peace and Everyday Life, kermesse estiva della città di Atri dedicata al contemporaneo, ideata e promossa dalla Fondazione Aria, convoglia in Abruzzo, storicamente terra di transumanza, un percorso che dalla Cina, tocca Taiwan per chiudersi nell’antica Atri, immaginata come una finestra di dialogo e incontro fra culture diverse. Il concept di Stills of Peace, il senso che ha mosso e muove la manifestazione è proprio questo: conoscere l’altro, ciò che è lontano e diverso scoprendo prossimità e vicinanze. Italia e Cina: una ricerca del senso del Contemporaneo è, dunque, il sottotitolo che accompagna l’evento composto di più mostre distinte ma dialoganti proprio sulla differente, ma non poi così distante, percezione dell’arte.
Il percorso comincia a Palazzo Acquaviva e Scuderie Ducali con la mostra di Matteo Basilé Starting from ThisHumanity, a cura di Antonio Zimarino, ciclo di scatti del 2010, dove l’artista, attraverso la sua tipica cifra compositiva, mostra ciò che può definirsi una geografia umana, una vera e propria mappa di volti e di corpi, avvolti da atmosfere sospese; oniriche e surreali , o collocati in paesaggi stranianti che, nel sovrapporsi ai luoghi, si annullano lasciando emergere il senso più profondo dell’essenza dell’esistere. Inoltre, questa serie racconta una delle disuguaglianze più trasversali dell’umanità che, indipendentemente dalle singole culture, usi e costumi, abbraccia tutto il mondo anche se in forme e modi differenti: ThisUmanity narra la condizione di inferiorità della donna ancora oggi indistintamente presente in Oriente e Occidente. ThisUmanity, infine, questa umanità che si offre disarmata al nostro sguardo, gioca nel titolo con la fonetica inglese, la lingua della modernità, ricordandoci quanto ciò che ci circonda sia effettivamente disumano.
Il secondo ciclo di immagini si chiama Pietrasanta. Si tratta di scatti composti a Pietrasanta per l’appunto alle cave di marmo di Carrara. Luogo stressato e abusato nei secoli per via dell’estrazione del marmo, economicamente depredato e depresso ma al contempo immagine di una cultura alta, Pietrasanta è oggi simbolo di un luogo che cerca una nuova identità per vivere. Quella “pietra” è “santa” perché espressione dell’opera dell’uomo: questo il messaggio di Basilé che riattraversa i luoghi della cultura e dell’economia italiana, lui stesso come un vero e proprio viaggiatore.
Ci si sposta, poi, a Taiwan con l’opera di Yahon Chang, mostra a cura di Paolo De Grandis, Maria Rus Bojan, Francise Chang. Dopo le esposizioni alla Biennale di Venezia e al Macro Testaccio di Roma, l’artista taiwanese arriva in Abruzzo con una mostra intitolata Impromptu. Ritmano gli spazi delle scuderie grandi tele ad acrilico attraversate da pennellate larghe e fluide di matrice calligrafica, dov’è il segno il protagonista assoluto dell’espressività dell’artista. Segni che idealmente e poeticamente si sovrappongono a quelli invisibili della cultura del luogo stesso che ospita la mostra, percepibili nei contorni delle architetture che fanno di Atri un luogo magico e mistico, dando vita ad un inusuale, quanto inaspettato, incontro fra diverse e distanti – ma qui vicine – sensibilità intellettive.
Infine, ci sposta Al Museo Capitolare per lo spaccato dal titolo Dongba: il mistero dei Naxi. Dalla scrittura pittografica arcaica all’arte contemporanea di Zhang Chun He, a cura di Filippo Lanci, Astrid Narguet e Lucilla Stefoni. La Galleria Otto di Astrid Narguet e Lucilla Stefoni, presenta la cultura Dongba del popolo Naxi: 250.000 anime che abitano la parte nord della provincia dello Yunnan, a sud ovest della Cina e ai piedi del Tibet.l, i cui antenati Qiang sono conosciuti in quanto popolo nomade. Un aspetto, questo, che avvicina la Cina all’Abruzzo ma che è anche trasversale a tante popolazioni e territori del mondo.
Stills of peace – IV edizione
Scuderie Palazzo Acquaviva
Museo Capitolare
Atri (TE)
Fino al 3 settembre
Info
http://www.stillsofpeace.com/presentazione-i-edizione-stills-of-peace-2017/