La Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee ha varato nel 2013 un programma di patrocinio, denominato “MATRONATO”, volto al riconoscimento e alla promozione di progetti (aventi sede in una delle seguenti regioni italiane: Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna), che, per il loro valore e qualità culturale, stimolino la coesione sociale, la ricerca scientifica e umanistica, il dialogo fra diverse discipline, il supporto alla produzione e alle mediazione artistica quali fonte e stimolo di progresso collettivo.
Il primo MATRONATO è stato conferito alla mostra VEDOVAMAZZEI (Capri, Certosa di San Giacomo, opening sabato 12 Settembre 2015, ore 18:30 / fino al 24 ottobre 2015), a cura di Gianluca Riccio, promossa dall’Associazione per l’Arte e la Cultura Contemporanea Il Rosaio con il Polo Museale Regionale della Campania, e realizzata grazie al sostegno dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione e con il patrocinio della Città di Capri. Nel 2006-2007 il MADRE ha dedicato un’ampia retrospettiva al duo artistico VEDOVAMAZZEI (19 novembre 2006-22 gennaio 2007), a cura di Mario Codognato, e un catalogo monografico edito da Electa Mondadori.
La mostra VEDOVAMAZZEI s’inserisce nel solco dell’attività che l’Associazione per l’arte e la cultura contemporanea Il Rosaio ha avviato nel 2012 volta a rilanciare la tradizione e la sperimentazione artistica contemporanea sull’isola di Capri. Dopo l’esposizione dei disegni inediti di Enrico Prampolini (Prampolini, I taccuini capresi 1946-1948), l’associazione ha invitato il gruppo artistico VEDOVAMAZZEI (Stella Scala e Simeone Crispino) a realizzare una serie di lavori ispirati alla cultura e alla storia artistica caprese. I due artisti campani, che dal 1991 portano avanti una ricerca fondata sull’utilizzo di diversi media, dalla pittura alla fotografia e al video, dalla scultura oggettuale all’installazione ambientale, hanno realizzato per l’occasione un insieme di opere il cui fulcro è costituito da un vero e proprio progetto di trasfigurazione ambientale e percettivo di uno spazio della Certosa.
Per il primo dei lavori, le pareti della sala antistante i bagni della Certosa, collocati a ridosso del Chiostro piccolo, saranno rivestite da una superficie di circa 16 metri quadrati. di maioliche dipinte a mano, sulle quali, come in enormi mosaici, compariranno le opere UN United Nothing e The most visited place ever. La prima opera riprende, ingigantendola, la scritta realizzata in un bagno pubblico di Sarajevo nel 1994 da un soldato in forza al contingente di pace delle Nazioni Unite durante la guerra dei Balcani; la seconda, sotto la superficie di un delicato e anonimo paesaggio campestre è la rappresentazione ossessivamente ripetuta della casa nella campagna parigina in cui soggiornò per alcuni mesi del 1979, a ridosso del ritorno in Iran, Ruhollah Khomeini e che divenne meta di pellegrinaggio dei maggiori intellettuali francesi di quegli anni. Entrambe le opere, combinando elementi e linguaggi apparentemente lontani sono emblematiche della ricerca di VEDOVAMAZZEI.
Lungo il fil rouge che lega le opere in mostra alla storia artistica caprese, si colloca anche la scultura DeperoClavel che s’ispira a una famosa fotografia scattata a Capri nell’estate del 1917 che ritrae Fortunato Depero e Gilbert Clavel, protagonisti di una indimenticabile stagione creativa sull’isola nell’estate di quell’anno. I due mimano una sorta di balletto meccanico ‘indossando’ due curiosi oggetti, un cavalletto in legno e un imbuto. Il profilo dei due oggetti, debitamente reinterpretato, è disegnato su una superficie di cemento dando vita così a una sorta di bassorilievo su cui è immortalata la loro impronta con una chiara allusione a un mondo meccanizzato e a un processo d’ibridazione tra uomo e cosa.
Tra le altre opere in mostra, ci sono una scultura oggettuale in cui i due artisti scelgono d’intervenire pittoricamente sulla superficie di un ombrellone da spiaggia dipingendo due nudi maschili ispirati alla memoria del conte Jacques Fersen e alle immagini del fotografo tedesco Wilhelm Von Gloeden, e una serie di tre disegni che formano un’opera dal titolo We pimp hard movie, immaginario film a luci rosse, ridotto ai titoli di testa e coda, alla superficie impenetrabile della sua prima e ultima immagine raffigurante una doppia finestra colta dall’esterno in due diverse ore della giornata, e a tutto il tempo che scorre in mezzo a questi due momenti.
In occasione della mostra verrà pubblicato il primo dei Quaderni del Rosaio dedicato all’opera di VEDOVAMAZZEI dalle edizioni Editoriale Scientifica.
Un secondo Matronato è stato concesso dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee: Francesco Fossati-FalseFriends, opening sabato 12 settembre ore 17:30, Cantine Montone (Avellino).
Mostra: fino al 14 ottobre 2015
Il MATRONATO è stato conferito a FalseFriends, mostra di Francesco Fossati che sarà inaugurata sabato 12 settembre, dalle 17:30 alle 21:00, e resterà aperta al pubblico, su appuntamento, dal 14 settembre al 14 ottobre 2015 (Cantina Montone, via Parrelle, 149, Montoro, Avellino). In mostra l’artista presenta un’opera site specific permanente. L’evento è organizzato in collaborazione con “E Il Topo Artist-run Magazine” e Pro Civis Montoro, con il patrocinio morale della Città di Montoro e dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
FalseFriends è un’appendice di Fake History (2015), intervento d’arte pubblica realizzato in occasione del Forum Nazionale di Scultura Contemporanea di Carrara che è valso a Fossati il Primo Premio. A Carrara l’artista, durante il periodo di residenza presso i Laboratori Artistici Nicoli, ha realizzato e installato, su diversi edifici del centro storico, nove targhe commemorative. Le lapidi, in pietra bianca, narrano episodi falsi ma verosimili che hanno per protagonisti personalità della cultura come Oscar Wilde, George Orwell o Claude Monet, determinando un’installazione diffusa che resterà visibile a Carrara fino a metà settembre per assumere un’ulteriore conformazione a Bruxelles, dove sarà ricontestualizzata in Place du Luxembourg. L’intero progetto articola una riflessione simbolica relativa al rapporto di interdipendenza tra l’uomo e la storia: ogni targa di Fake History è una scultura di 50x80x3 centimetri che incarna una “fantasticheria corrotta” (un’atmosfera, un’ispirazione, un elemento sfuggente, eppure assertivo nella sua presenza), interdetta alla storiografia.
Il progetto che verrà presentato a Cantina Montone è parte integrante di questa ricerca in corso. Pensata e realizzata per gli spazi di Cantina Montone, una nuova targa prende le mosse da uno scenario plausibile basato sulle vicende di un campione dello sport mondiale (Diego Armando Maradona), e nella sua collocazione finale permanente identificherà una sede della mappa dei vari luoghi connessi alla “memoria fasulla” che alimenta il progetto stesso: una mappa birichina, completamente inventata, sovversiva e assolutamente casuale, che sovverte il nostro rapporto con i personaggi illustri e rende ipotetica la memoria dei luoghi stessi, aprendoli all’immaginazione e alla possibilità.
Cantina Montone è un progetto dinamico e sperimentale, uno spazio multidisciplinare proposto per indagare i territori contemporanei e la nostra società, nei suoi mutamenti attuali. Fondato nel 2012, dimora nell’ambiente ruvido di una piccola e antica cantina d’impianto sei-settecentesco. Si offre come una finestra sulla cultura di oggi: dalle arti visive alla letteratura, dal cinema alla fotografia, dalla poesia alla musica al vino.
Francesco Fossati è nato a Carate Brianza nel 1985, vive e lavora tra Milano e Lissone (Monza Brianza). Tra i più interessanti giovani emergenti della scena contemporanea italiana, ha studiato Pittura all’Accademia di Belle Arti di Milano «Brera». Realizza pittura, video, installazioni, disegni e sculture con un linguaggio asciutto e lineare, materico e rappresentativo. Mostre personali includono: Vertical Depth, MARS, Milano (2014); Displace, MAC, Lissone (2013); Galleria Cart, Monza (2012); Volume 2, VANNI, Torino (2011); Hippy Architecture, Studio Apeiron, Macherio (2010). Tra le mostre collettive: Forum Nazionale di Scultura Contemporanea, Carrara (2015); Independencia!, PAN, Napoli (2014); Upokeimenon, Dolomiti Contemporanee, Casso (2013); Rage among the Tartars, Szatyor Gallery, Budapest, HU (2013); Talent Prize, Museo Centrale Montemartini, Roma (2010); Dialog Und Identität, Kaiserliche Hofburg, Innsbruck, AT (2009).
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