Il tema, che Massimo Vitangeli affronta per la sua prima personale al CACT – Centro d’Arte Contemporanea Ticino, ERMAFRODITO E LA FILOSOFIA DEL TRANSITO, OVVERO LA SESSUALITÀ ABDICATA, recupera gran parte degli elementi che da sempre ruotano attorno al mito di Dioniso, prendendo spunto dall’erotismo per fare un’analisi approfondita sul fenomeno dell’ermafroditismo all’interno di una società tendenzialmente trans mediale, unisessuale, post-contemporanea e post-tecnologica, dove tuttavia l’imposizione del ruolo rimane ancora uno dei fondamentali dogmi della sua matrice borghese. Nella mostra, che termina il 7 Novembre, Vitangeli recupera concetti quali la mobilità, il transito o la ‘contrapposizione’ tra essere e non-essere espressi da filosofi come Eraclito fino a Heidegger, mettendo a confronto l’essere e l’unicità dell’uomo con la possibilità dionisiaca di intraprendere un viaggio tra razionalità e passione, caratteristiche riconducibili talune al maschile e tal’altre al femminile.
Le opere esposte sono quasi interamente a carattere installativo e, per di più, del tutto site-specific.