L’ultima tappa di un progetto nato dalla collaborazione tra Accademia Raffaello e Accademia di Belle Arti di Urbino, quella Factory Raffaello che simbolicamente vuole presentare – nei luoghi che diedero i natali al Sanzio – la ricerca di giovani artisti di formazione urbinate che abbiano già registrato significative tappe nel proprio percorso, consta della personale dell’avellinese Dario Picariello, Mascarata, con catalogo a cura di Eugenio Viola. Nove scatti fotografici, i cui titoli richiamano un interesse per le tradizioni dei festeggiamenti carnevaleschi, offrono uno spaccato della ricerca dell’artista e degli spunti etno-antropologici alla base di questa, sostenuti da una riflessione strutturata e matura.
Nel complesso emerge una chiara consapevolezza di una tradizione che ha origine contestuale ai primordi della diffusione del medium fotografico e che vede, nel travestimento e nell’esplorazione di identità fluttuanti ed incerte, ancora oggi un tratto distintivo di molta staged photography. Colpisce in particolare la notevole abilità in regia luministica, che consente di drammatizzare scene ridotte all’essenziale e giocate su pochi elementi, oggetti e corpi, densi di significatività e suggestione, eppure continuamente sfuggenti e misteriosi. Rivelatrice è la scelta di utilizzare nell’allestimento i “ferri del mestiere”. Stativi, softbox, pannelli riflettenti, flash fungono non solo da supporti ai lavori, ma partecipano alla loro presentazione rigorosamente calibrata. La mise-en-scene esibisce il suo farsi nell’attrezzatura di un backstage che, a sua volta, viene ricomposto nell’organizzazione formale in mostra.
Se da un lato quindi le immagini rinunciano all’illusorietà della rassicurante cornice propria al quadro-finestra, dall’altro la loro stessa messa in scena nello spazio espositivo rimarca il carattere illusorio e narrativo di quest’ultimo. Si mette a fuoco così una tensione latente e sotterranea che percorre e sostiene con forza tutte le fasi dell’operazione orchestrata da Picariello: quella – senza tempo – tra verità e finzione, parallela al dualismo tra ciò che è rivelato e il suo contrario, ovvero tra ciò che si mostra ed invece ciò che è taciuto. Sul filo del rasoio insiste quindi l’ambiguità archetipica della maschera, che mostra tanto quanto nasconde, giocata sulla figura stessa dell’artista – protagonista degli scatti: il corpo si mostra nelle tappe di questa trionfale, vitale e perturbante Mascarata, ma il suo volto, elemento connotativo, continua inesorabilmente a sfuggirci in un’assenza perturbante.
Stefano Volpato
Mascarata – Personale di Dario Picariello
fino al 29 gennaio 2017
Casa natale di Raffaello, Urbino
Accademia di Belle Arti di Urbino – Factory/Contemporary Art
via Raffaello, 57 – 61029 – Urbino (PU)
ingresso libero
orario: lunedì-sabato 09:00-14:00 – domenica e festivi 10:00-13:00.
info: tel. +39 0722 320105
segreteria@accademiaraffaello.it | www.accademiaraffaello.it