Il 24 aprile Cardi Black Box apre al pubblico The Day After Forevermore dell’artista statunitense Marnie Weber e MOMMY PUFFY DADDY MONSTER, personale di Loredana Di Lillo.
The Day After Forevermore presenta per la prima volta in Europa il recente film di Marnie Weber ‘The Night of Forevermore’. Nel film, ambientato in un mondo fantastico, a cavallo tra un dipinto di Hieronymus Bosh e un film horror contemporaneo, la protagonista, una giovane strega bianca, intraprende un viaggio per fuggire dalle forze del male e riguadagnare il proprio potere benefico. Il film indaga la relazione tra questa giovane strega – interpretata dalla figlia dell’artista, Colette Rose Shaw – e una vecchia strega che ha venduto la sua anima al diavolo – interpretata dall’artista stessa. Mentre attraversano un inquietante tableaux vivant, che raffigura paradiso, purgatorio e inferno, l’ambientazione e i personaggi medievaleggianti della Weber sottolineano il suo interesse nei confronti della storia della stregoneria e della caccia alle streghe, e manifestano il suo generale interesse nelle forze sociali e politiche che hanno tradizionalmente contribuito a definire le rappresentazioni del bene e del male. In accompagnamento al film saranno presenti alcuni grandi pannelli di nuova realizzazione che uniscono collage e pittura. Questi paesaggi dark e romantici sono popolati da streghe, mostri e personaggi inusuali, e sono come scenografie surreali dove hanno luogo azioni drammatiche che sembrano congelate nel tempo
MOMMY PUFFY DADDY MONSTER riflette l’interesse di Loredana Di Lillo per la creazione di uno spazio mentale fatto di idee che si muovono tra mezzi espressivi diversi. La ricerca dell’artista sembra voglia spingerci fra più spazi temporali sovrapposti. Un tempo perduto che sembra richiamare l’infanzia con la sua inesorabile perdita di innocenza (infanzia già richiamata dal titolo, come fosse una sghignazzante cantilena) e un tempo più critico ricreato attraverso immagini stampate, capovolte e non, che alludono a false promesse. Ripetizioni, residui e impronte sembrano catalogate e riprodotte come a preservare un piano magico e invisibile da custodire.