La Galleria Giorgio Persano presenta VOLUCELLE la mostra che Marco Bagnoli ha pensato per lo spazio di Torino di via Stampatori. L’artista torna in galleria dopo la grande esposizione EMA KHAM SUM del 2006 in via Principessa Clotilde. Il titolo della mostra è VOLUCELLE. Tratto da un quadro di Picabia e scritto di suo pugno. La scritta contiene la parola luce che è il filo conduttore della personale di Bagnoli e dà titolo anche alla scacchiera in alabastro con la forma degli scacchi che rimanda sia alla figura del danzatore di Harappa – custodito nel museo archeologico di Delhi – sia per allusione all’ultima partita di Marcel Duchamp. Dove gli scacchi occupano ormai tutto lo spazio e non è più possibile alcun movimento. Lo spazio della galleria è dominato dunque da questa immobilità che solo la luce può attraversare. Una grande “libreria” occupa la sala centrale, uno spazioxtempo che si fa contenitore – e incorpora oggetti – quasi ad indicare come nel fondamento della poetica di Bagnoli possano essere accolte molte opzioni comprese in un’unità. Un gioco di rimandi favorito dalle pedine della scacchiera che proiettano le loro ombre dove è dipinto il logo di Atelier Marco Bagnoli: la parola io x te e la parola sanscrita. Sulla libreria prendono posto anche i prototipi lignei della scacchiera, a sottolineare che: “A contare, nelle sue proposte, è il dialogo, che fa risuonare tra loro, mediante il ricorso a colori e oggetti, a luci e ombre, il fisico e il mentale, l’emotivo e il logico.” – come ebbe a scrivere Germano Celant nella monografia dedicata all’artista. In mostra anche una mongolfiera in acciaio, Senza titolo (Fontana), 2002, contenente una parabola in vetro smaltata in rame al terzo fuoco e Nel Paesaggio di Xvarnah una cartella di grafiche che riproducono un intervento pittorico dell’artista su sette miniature persiane fotografate a Istanbul e che rappresentano un paesaggio dell’origine in una luce senza ombra alcuna. A completare il percorso: log 0 = ̶∞ (Banda Rossa x parabola ∞), 19 febbraio 2014, una serie di 8 fotografie in cui riflessi cangianti della banda sono testimoni di luce nel concavo di una parabola di rame. Banda e Parabola – due opere simboliche di Bagnoli – che si fondono per dar vita a un inedito lavoro. Immagini poste in dialogo con un pilastro di pietra, Luce su pietra serena, 2010, che aprono e chiudono la mostra. Un’opera unica che evoca un percorso di trasmutazione che da pietra si fa luce.