Manuel Grosso, che espone a Circoloquadro con Fragmenta, è definito da Ivan Quaroni, curatore della mostra, “a walking artist”, perché è durante le sue passeggiate nella provincia di Gorizia, una terra di confine, ancora quasi incontaminata, e luogo dove è nato, che “raccoglie” i resti del passaggio di altri esseri umani. C’è un’esplorazione del territorio prima di tutto, un bisogno interiore di ricerca dell’ambiente circostante, prevalentemente la spiaggia, quindi anche di soffermarsi su oggetti portati dal mare da chissà quali terre lontane. Poi la raccolta di dati e infine il lavoro di costruzione del manufatto composto da “pezzi di vita altrui”, oggetti che vengono ricoperti di schiume poliuretaniche e strappate attraverso l’uso della settecentesca tecnica dello strappo.
Le sue opere sono quindi frammenti di vita che, con minuzia, seleziona e rende propri, dipingendole poi con colori prevalentemente freddi – quasi sempre blu e verdi – capaci di restituire il senso profondo di un sentimento ancestrale, calma interiore, ma anche una partecipazione alla natura, terrestre o aliena che sia.
Le opere di Manuel Grosso trasmettono serenità ma al contempo su di esse aleggia un senso del mistero riconducibile a qualcosa di primordiale. Ci si chiede cosa fossero in origine, in quale punto della terra siano state rinvenute. Questi lavori, sospesi fra scultura e pittura, non una né l’altra, o forse sono tutte e due, si accolgono con curiosità e un velo di stupore. Ma ancora: le opere dell’artista originario di Gorizia ci appartengono prima ancora che possiamo impossessarcene, sembrano e creano l’effetto di déjà vu, collocandosi in una sorta di ritorno al passato, dove stoffe, cenci, asciugamani, frammenti di tappezzerie, metalli e anche elastici da cancelleria, parti integranti di un immaginario collettivo e presenti nella vita di ogni giorno, riescono a suscitare memorie recondite impaginando, nella dimensione del ricordo, piccole poesie visive della quotidianità.
Le forme che assumono questi oggetti, una volta mescolati al poliuretano espanso, sono le più disparate, riservando anche allo stesso artista la continua sorpresa dell’inatteso effetto finale. Quale sia, quale sarà l’opera definitiva, non è dato a sapere neanche al suo creatore. Allo spettatore la magia dell’arte è offerta dalla sua stessa immaginazione.
Manuel Grosso nasce a Gorizia nel 1974, vive e opera a Romans d’Isonzo (Go). Ha conseguito una formazione artistico-filosofica e si occupa da vent’anni di didattica dell’arte con bambini e adulti. Il suo studio, “Maninarte”, ha funzioni di bottega d’arte, galleria e promozione socio-culturale nel paese di residenza. Al centro del suo lavoro l’attenzione per le cose minime che ci circondano, spesso nascoste ai nostri occhi ma portatrici di un lirismo silenzioso. Espone per la prima volta nel 1993 alla Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo con l’Istituto d’Arte Max Fabiani di Gorizia. Successivamente partecipa a mostre personali e collettive in Italia, tra cui si segnalano le recenti Sesta rassegna di arte contemporanea alla Casa dei Carraresi di Treviso e Streetscape5 a Como . Attualmente collabora con Circoloquadro – Milano -.
Fino al 17 marzo 2017
Associazione Culturale Circoloquadro – Arte Contemporanea
Galleria Buenos Aires 13 20124 Milano