VISIONAREA Art Space – un progetto dell’Associazione Amici dell’Auditorium Conciliazione che si avvale fin dal principio del sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo – inaugura la seconda mostra della stagione espositiva con la prima personale a Roma dell’artista Lamberto Teotino.
“L’ultimo Dio” è un lavoro sulla coscienza umana,che prende in esame i principi ontologici e antropologici e analizza l’approfondimento del sé attraverso l’intelletto, come principale luogo in cui si produce l’intuizione, che è anche il principio base della conoscenza. Intuire significa leggere dentro, è una forma di conoscenza diretta e immediata che non si avvale del ragionamento. Perciò l’identità anatomica dell’individuo passa in secondo piano. Teotino occulta infatti in modo coerente i volti dei soggetti, che sceglie da immagini in bianco e nero recuperate da archivi digitali, attraverso un codice di riproducibilità: il frattale, forma geometrica dotata di omotetia interna – cioè che si ripete identica su scale diverse. Si ritiene che i frattali abbiano delle corrispondenze con la struttura della mente umana e con il genoma, anch’esso caratterizzato da una scultura matematicamente armoniosa che costituisce una sorta di codice di riproducibilità che ritroviamo ripetuto anche in natura (pensiamo al cavolo romano o alla forma della neve). E’ per questo che la gente li trova così familiari, e guardando i soggetti di Teotino ritroviamo qualcosa di affascinante e misteriosamente attraente, quasi osservassimo delle foto di antenati che ci parlano da un mondo ed un universo parallelo già (ri)conosciuto.
«Alla base del lavoro di Teotino – che trovo molto elegante nella forma, con quelle immagini pulite, nitide e rétro, in bianco e nero, simili a cartoline patinate di un’altra epoca – c’è l’annullamento del volto dei soggetti, realizzato manipolando fotografie d’archivio di cui l’artista trasforma i tratti, convertendoli in forme geometriche. Partendo da una fotografia reale, arriva a comporre una figura grottesca, eppure ancora riconoscibile come umana e, quindi, a noi familiare. Se – come recita il proverbio – “Il volto è lo specchio dell’anima”, allora le opere di Teotino sembrano aver sacrificato la loro anima in cambio del possesso dello spazio, o meglio del superamento dei limiti dell’immagine verso la conquista della tridimensionalità».
Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
InfoArt
VISIONAREA ART SPACE
Via Della Conciliazione 4 – 00193 – Roma – Lazio
dal 22 maggio al 24 settembre 2017
Lamberto Teotino. L’ultimo Dio
a cura di Claudio Composti
Ufficio Stampa FOSFORO