Giunge alla conclusione la mostra di Luigi Auriemma CORPUS CARSICO, curata da Patrizia Di Maggio, direttore della Certosa di San Giacomo a Capri, nell’ambito del programma espositivo organizzato dal Polo museale della Campania. Il progetto nasce per gli spazi della Certosa e si sviluppa tra la Chiesa e la Sala del Capitolo, prossima al Chiostro Piccolo. Suggestivo il titolo: il “corpus carsico” è l’isola stessa e contiene le parole opus e ars. Tipico della poetica di Auriemma è il lavorio (scavo?) sulla parola, poetica ed evocativa, strutturata per comunicare messaggi o solo semplicemente stimoli estetici attraverso una concatenazione di pensieri e suggestioni. La parola, sovente, viene a slegarsi dai significati per costruire messaggi impostati sulla forza evocativa dei segni in un dialogo tutto personale con l’osservatore chiamato a rimodulare il linguaggio tentando di intuire il filo conduttore dato dall’artista. Significativa la ricerca sull’idea di Isola dacché il corpo è la stessa Capri, presente anche come presenza minima nell’opera Luogo visivo in cui l’infinitesimo granello di sabbia prelevato da una delle sue spiagge rappresenta la frontiera tra il visibile e l’invisibile. I versi tratti da Chioma di Caprie Gli amanti di Capri, dedicate all’isola da Pablo Neruda e riprodotte nei timbri chiusi in cinque teche di cristallo, definiscono l’orizzonte della poesia, evocando suggestioni letterarie che si scontrano con l’ermetismo delle forme.
Nell’opera Alfabetizzare, composta da 26 mattonelle con le lettere dell’alfabeto realizzate con l’impiego di ostie e disposte sul pavimento della navata secondo un percorso che dall’ingresso conduce all’altare, il medium diventa il messaggio e così in Anticoncettuale-Sovraconcettuale, nella Cappella di San Bruno, uno specchio con la silhouette del crocifisso riempita da strati di ostie, e accanto le due scritte del titolo che, nell’andamento orizzontale/verticale si incrociano nella lettera T, “significano che, ontologicamente, oltre il concetto è il pensiero, oltre il visibile è l’invisibile, come nella frase Hoc est enim corpus meum, che nella tradizione cristiana sintetizza il rapporto tra significante e significato”. La dimensione “carsica” della personale viene pertanto a determinarsi dall’equilibrio della fase dissolutiva operata sulla materia e la fase costruttiva ricercata nel linguaggio ed è l’artista a fornirci una meditazione ludica e provocatoria sul valore dell’opera d’arte e sulla sua eventuale sparizione.
Luigi Auriemma vive e lavora a Napoli. Sin dal diploma all’Accademia di Belle Arti ha indirizzato la sua ricerca verso la variazione segnica. Il suo lavoro è concepito per articolarsi nello spazio, per fare dello spazio una speranza indotta a meditare sul comportamento e l’esperienza, per segnare un «luogo estremo (e di confine) in cui l’opera incontra se stessa e l’altro». Opere di Luigi Auriemma sono presenti nelle raccolte permanenti del Museo CAMUSAC di Cassino, del Museo MACS di Catania e del Museo MADRE di Napoli.
Capri, Certosa di San Giacomo
10.00–15.30 (ultimo ingresso ore 15.00); chiuso lunedì
Telefono: +39 081 8376218
E-mail: pm-cam.sangiacomocapri@beniculturali.it
Fino al 20 gennaio 2019