Con un ricco calendario di proiezioni, video installazioni e incontri, si svolge a Firenze la IV edizione de Lo Schermo dell’arte Film Festival, senza dubbio uno dei principali festival cinematografici internazionali dedicati unicamente alle arti visive contemporanee. Il direttore Silvia Lucchesi propone fino al 24 Novembre, un programma di sala suddiviso nelle sezioni Cinema d’artista e Sguardi. Il primo è animato da pellicole come Points on a Line e Chicago di Sarah Morris, ritratti metropolitani con musiche appositamente composte da Liam Gillick, Alpi di Armin Linke, collage di immagini, suoni e situazioni emblematiche del paesaggio alpino, e 1395 Days Without Red di Anri Sala, che ci riporta ai drammatici giorni dell’assedio di Sarajevo. Sguardi ospita lungometraggi sui protagonisti dell’arte odierna tra cui Gerhard Richter Painting di Corinna Belz; Over Your Cities Grass Will Grow di Sophie Fiennes su Anselm Kiefer, Urs Fischer di Iwan Schumacker, How Are You di Jannick Splidsboel sul duo scandinavo Elmgreen & Dragset, William Kentridge di Susan Solinas e Charles Atlas, Tinguely di Thomas Thümena, ma anche documentari su storie del presente e del passato come The Treasure Cave di Bahman Kiarostami sul Museo di arte contemporanea di Teheran, The Desert of Forbidden Art di Amanda Pope e Tchavdar Georgiev sulla figura del collezionista russo Igor Savitsky e Art and Oligarchs di Tania Rakhmanova su quelle dei nuovi ricchissimi mecenati russi.
Novità è la Sezione Mobiles, con la quale il festival sposta il programma espositivo in luoghi diversi dalla sala cinematografica, presentando opere dei maggiori artisti internazionali che si esprimono con le “immagini in movimento”. Fino al 3 Dicembre, ai Cantieri Goldonetta sarà visibile la video-installazione Talk Show (2009, 65’, lingua inglese, sottotitoli italiani) dell’artista israeliano Omer Fast incentrata sul potere mediatico e sulla relazione tra verità, descrizione e narrazione della realtà. Protagonisti di Festival Talks, infine, sono Omer Fast, Sarah Morris e Armin Linke.