Raccontare la realtà che ci circonda attraverso un diverso modo di osservarla così da generare una riconsiderazione del concetto di visione soggettiva è la questione su cui verte la mostra Con lo sguardo dell’altro di Gea Casolaro (Roma, 1965 – dal 2009 vive tra Roma e Parigi) ospitata fino all’11 Giugno presso le Project room #1 e #2 e la Biblioteca del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con The Gallery Apart. Dichiara l’artista: «Ho sempre utilizzato la fotografia come metafora dello sguardo umano, come strumento analitico del nostro modo di guardare la realtà attraverso il nostro contesto geografico e culturale»¹. Una frase che racchiude la sua poetica ampiamente illustrata in questa personale in cui rimette in discussione, tramite i media della fotografia e del video, il punto di vista che ogni individuo ha nei confronti del mondo, obiettivo da sempre perseguito da Gea nella costruzione del proprio lavoro, nell’osservazione dell’arte e, in generale, della vita. Una tematica a lei molto cara come documentato dal manifesto A cosa starà pensando la persona accanto a te? (2008), già presentato nelle strade di Bologna e qui riproposto come incipit e opera-propulsore dell’intera esposizione, dove la riflessione dello specchio invita lo spettatore a confrontarsi con se stesso e con ciò che lo attornia. La problematica della percezione del paesaggio è affrontata nella serie South grazie al ribaltamento degli scenari col fine di indurre a meditare sulla nostra posizione sulla mappa geografica, sui pregiudizi e stereotipi tipicamente occidentali. Mentre in Sharing Gazes, progetto realizzato con studenti della School of Fine Art di Addis Adeba, pone attenzione sulle trasformazioni e contraddizioni presenti nella città africana per via dell’introduzione della modernità. Con Still here, invece, la romana trasferisce la sua ricerca in strade e piazze inedite della capitale transalpina introducendovi iconiche memorie prese in prestito da centinaia di film girati nella città francese con lo scopo di dar luogo a ricordi non vissuti direttamente ma interiorizzati per mezzo di storie narrate dai registi. Differente per spirito e località è Doppio Sguardo, un’installazione di fotografie e video realizzati lungo Calle Florida (Buenos Aires) all’indomani della crisi economica che sconvolse l’Argentina nel 2003. L’interesse verso la quotidianità ma intessuta di forti connessioni con l’arte del passato è ravvisabile nella serie Ricordando… (2001), qui rappresentata da Ricordando Rousseau: tre foto-sequenze in cui vegetazione e corpi umani si alternano rammentando stile e soggetti prediletti dal celebre pittore ottocentesco. Infine, un coinvolgimento esplicitamente personale rispetto al tema dello sguardo è svelato nell’autoritratto On the time line (2011) dove l’artista, ritraendosi di spalle e richiamando il gioco messo in atto da René Magritte in La re production interdite, immerge il fruitore nell’opera divenendone parte.
1.Conversazione tra Gea Casolaro e Claudio Crescentini ,Lo sguardo sull’arte e sul mondo di Gea Casolaro. Un colloquio tra Roma e Parigi.
Gea Casolaro “Con lo sguardo dell’altro”
a cura di Claudio Crescentini
in collaborazione con The Gallery Apart
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Via Nizza 138 – 00198 – RM
Project room #1, #2 e Biblioteca
fino all’11 giugno 2017
ingresso a pagamento
orario: martedì – domenica 10:30-19:30 (la biglietteria chiude un’ora prima) – lunedì chiuso
info: tel. +39 060608,
macro @comune.roma.it | www.museomacro.org