In corso e fino al 10 maggio 2014 la personale dal titolo Lectures Interrompues, di Francine Van Hove, grande interprete della pittura figurativa contemporanea, presso la Galerie Alain Blondel di Parigi. Il lavoro di Francine Van Hove allegorizza la vita di tutti i giorni : l’istante diventa definitivo e il significato di aneddotica cresce un po’. L’artista raffigura giovani donne perlopiù in ambienti chiusi, una sorta di “casa” dove la probabilità di entrare è pressoché inesistente. Una casa che è un luogo sicuro, ma indifferente alla loro bellezza e alla pigrizia cui si lasciano sopraffare, dedicandosi ad immobili piaceri: la lettura, la pausa del tè, completamente immerse in atti meditativi. Sono momenti estratti dal passare del tempo, come degli still-life, lì posti, come fossero di fronte ad un specchio e pronti alla loro messa in discussione. In tal senso, i suoi quadri sono portatori di una sensazione di meraviglia, rilasciata dalla precisione dei giochi di luce, grazie anche alla resa dei materiali e alla ricchezza di dettagli presenti, tutto abilmente modellato, sicché si crea, attraverso le perfezione dei gesti raffigurati, un’armonia un’armonia sognante e disarmante allo stesso tempo. Le suggestioni che si creano trovano risonanza nelle opere di Van Hove, nella statuaria greca, nel Rinascimento italiano e finanche nella pittura fiamminga. Sotto un’apparente semplicità , il lavoro di Francine Van Hove mantiene una sorta di mistero. Queste giovani ragazze, a volte malinconiche, ci proibiscono l’ accesso alla loro interiorità. E, come nelle opere di Vermeer , la pittura trattiene qualcosa di assolutamente sfuggente.
Francine Van Hove, Parigi classe 1942, ha insegnato disegno per poi dedicarsi completamente alla pittura. La sua rappresentazione della femminilità si distingue per la resa sensibile. Dal 1980 , ha esposto presso la galleria Alain Blondel ogni due anni e ha partecipato a numerose fiere d’arte contemporanea in Europa e Nord America.