Sono numerose le mostre proposte in coincidenza con la Biennale. Tra gli artisti da vedere, Chiara Dynys al Museo Correr con un suo ciclo di lavori sui bambini dei campi profughi di Sabra e Chatila in Libano. Ca’ Rezzonico ospita un intervento site-specific di Flavio Favelli. A Ca’ Pesaro sculture classicheggianti di Barry X Ball e l’antologica di Arshile Gorky precursore dell’Espressionismo Astratto. Opere di fotografia quelle di Brigitte Niedermaier a Palazzo Mocenigo. La galleria Studio la Città di Verona nel proseguire l’attività di ricerca che ha intrapreso nell’ultimo decennio nella città di Venezia propone invece due progetti espositivi sull’Isola della Giudecca. Il percorso, che si sviluppa su due piani, con due allestimenti distinti e con il titolo Recursions and Mutations presenta le opere di Vincenzo Castella, Lynn Davis, Jacob Hashimoto e Roberto Pugliese mentre After J.M.W. Turner 1834 – 2019 è il tema della mostra personale del giapponese Hiroyuki Masuyama.
Torna a Venezia Gely Korzhev (1925- 2012), una delle figure eminenti del panorama pittorico, prima sovietico e poi russo, della seconda metà del Novecento. Esattamente 57 anni dopo la sua partecipazione alla XXXI Biennale del 1962 nel padiglione dell’URSS.
Il Castello di Rivoli e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo propongono The Piedmont Pavilion, una variegata mostra di espressioni artistiche e forme creative della contemporaneità in Piemonte, sviluppata negli spazi di Combo Venezia dal 7 maggio al 20 luglio. ”Un padiglione regionale che è anche transnazionale – afferma la curatrice Marianna Vecellio – una stratificazione temporale […] e un territorio che non esiste più come rappresentazione di un’area confinata, ma come un misuratore di esperienza”. Per l’occasione saranno realizzate tre opere inedite da Ludovica Carbotta, Irene Dionisio e Renato Leotta.
Palazzo Grassi presenta la prima mostra personale in Italia di Luc Tuymans. Curata da Caroline Bourgeois in collaborazione con lo stesso Tuymans, in mostra oltre 80 opere provenienti dalla Collezione Pinault e da musei internazionali e collezioni private.
Luogo e Segni, ideata da Mouna Mekouar e Martin Bethenod, è la settima esposizione presentata a Punta della Dogana e riunisce un centinaio di opere di 36 artisti di cui 17 presenti per la prima volta nell’ambito delle esposizioni della Pinault Collection a Venezia.
Omaggio a Beverly Pepper con ELEMENTUM AETHER, performance di Giovanni Gaggia con Leonardo Carletti dedicata all’installazione Art In The Open, a cura di Massimo Mattioli e Joseph Antenucci allo Spazio Thetis dell’Arsenale. L’omaggio si snoda intorno all’esposizione delle quattro grandi sculture “Todi Columns” già presenti in permanenza nell’atrio dello Spazio Thetis, mentre nei giardini adiacenti agli spazi interni saranno installate altre due opere monumentali inedite dell’artista in acciaio corten. Il progetto è promosso dalla Fondazione Beverly Pepper e CaMusaC Centro d’Arte Contemporanea Cassino.
Ancora, Milano e Venezia rendono omaggio a Roman Opałka con Dire il tempo, progetto espositivo in due capitoli, a cura di Chiara Bertola. L’artista franco-polacco, scomparso nel 2011, sarà protagonista di due mostre complementari ideate e realizzate da BUILDING e da Fondazione Querini Stampalia a Milano e Venezia.
Largo alla tecnologia con il progetto ID. ART:TECH presso Ca’ Foscari Zattere Cultural Flow Zone promosso da CYLAND MediaArtLab in collaborazione con il Centro Studi sulle Arti della Russia CSAR. La mostra è dedicata al tema dell’ID come fenomeno dall’ampio spettro di significati: dal termine usato in psicoanalisi (id) al documento che certifica l’identità di qualcuno (ID).
Il grande artista Jan Fabre torna in Laguna con la presentazione di uno speciale progetto di arte pubblica a cura di Joanna De Vos. Installata all’interno del Giardino di Palazzo Balbi Valier e visibile dal Canal Grande, la scultura monumenale in foglia d’oro “The Man who Measures the Clouds (Monument to the Measure of the Immeasurable)”, si staglia a nove metri d’altezza.
La Fondazione Giorgio Cini inaugura un’importante retrospettiva antologica dedicata ad Alberto Burri, a coronamento di una stagione di grandi celebrazioni internazionali per l’artista umbro. La mostra è organizzata con Fondazione Burri, in collaborazione con Tornabuoni Art e Paola Sapone MCIA e in partnership con Intesa Sanpaolo. L’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia presenterà dal 10 maggio al 28 luglio 2019 BURRI la pittura, irriducibile presenza a cura di Bruno Corà.
La Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare porta a Venezia presso Palazzo Cavanis, Fondamenta delle Zattere, la mostra “Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma”, dedicata a uno dei più celebri protagonisti della Pop Art e dell’Arte Povera italiana, curata da Antonio Frugis e Roberto Lacarbonara, con la direzione artistica di Rosalba Branà.
Spazio anche ai più giovani. La galleria d’arte YAG/garage di Pescara, in collaborazione con la San Servolo Servizi di Venezia, presenta l’operazione YOUNG ARTISTS IN THE HOTEL. Il progetto offre a sei artisti della galleria: Dario Agati, Martina Cioffi, Daniele Di Girolamo, Matteo Messori, Marco Smacchiae Manuel Tatasciore (MAD) la possibilità di poter esporre una propria opera nei prestigiosi spazi di San Servolo.
Di eccezionale interesse la retrospettiva di Jannis Kounellis a Palazzo di Ca’ Corner della Regina, a cura di Germano Celant. La mostra, sviluppata in collaborazione con l’Archivio Kounellis, riunisce 70 lavori dal 1958 al 2016, provenienti da istituzioni, musei italiani e internazionali, ricostruisce la storia artistica ed espositiva di Kounellis evidenziando gli sviluppi fondamentali della sua poetica e cercando di stabilire un dialogo tra le opere e gli spazi settecenteschi di Ca’ Corner della Regina. Si va dai primi lavori, esposti tra il 1960 e il 1966, al periodo successivo, quando la matrice concettuale si intreccia con le operazioni poveriste, fino alle imponenti installazioni degli ultimi anni, passando attraverso le declinazioni olfattive, quegli inconfondibili sentori di caffè e grappa, le sperimentazioni con i metalli e con i processi di trasformazione della materia, come nelle combustioni. La retrospettiva è completata dalla presentazione di documenti, film, cataloghi, inviti, manifesti e fotografie d’archivio, che testimoniano la storia espositiva di Kounellis, oltre che da un focus dedicato ai suoi progetti in campo teatrale. La mostra è accompagnata da un volume che, con un saggio di Germano Celant e un’ampia cronologia illustrata, documenta e approfondisce il percorso biografico e professionale dell’artista.
Per scoprire in dettaglio tutti gli eventi collaterali della 58. Esposizione Internazionale d’Arte consulta le scelte della Redazione dei migliori eventi al seguente link:
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Jannis Kounellis in oltre 40 anni di storia della Rivista Segno è stato documentato tantissime volte. Fra i numeri più interessanti spicca il n.79 del 1988. Per saperne di più consulta il Sito della Biblioteca Rivista Segno.
http://biblioteca.rivistasegno.eu