La poesia sonora può avere, ancora oggi, il potere di scuotere l’ascoltatore? E’ la domanda su cui s’impernia la La Voix Libérée – Poésie sonore (La Voce Liberata – Poesia Sonora), un’ambiziosa mostra, a cura di Eric Mangion e Patrizio Peterlini, visibile fino al 12 Maggio presso il Palais de Tokyo di Parigi.
Obiettivo dell’esposizione è proporre un percorso tra i protagonisti della poesia sonora prodotta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino agli sviluppi contemporanei, immergendo il fruitore in spazio in cui parole e suoni sono investigati dagli artisti come esercizio di libertà. Elaborata a partire dal XX secolo, la “poesia fonetica” è stata utilizzata in primo luogo dalle avanguardie d’inizio Novecento in quanto miglior mezzo per esprimere il loro impulso alla lotta contro i sistemi, i dogmi e le credenze. Nel corso degli anni Cinquanta, grazie al progresso tecnologico, tale pratica espressiva si è emancipata mutando la sua denominazione in “poesia sonora” per via dei mutamenti apportati come l’impiego di tecnologie magnetofoniche, le tecniche di registrazione su nastro – dal cui montaggio è derivata la diffusione di pratiche del collage e del décollagé – o la creazione di una composizione poetica direttamente nel microfono. Henri Chopin, Brion Gysin e Bernard Heidsieck furono i fautori di questo rinnovamento, sia in ambito pratico sia teorico.
In Italia la ricerca proseguì con Arrigo Lora Totino, inventore nei primi anni Sessanta della “poesia liquida” e “ginnica”; Adriano Spatola, autore di “Baobab” (1979), prima audio rivista di poesia sonora italiana; Mimmo Rotella, ideatore del “manifesto dell’epistaltismo” Enzo Minarelli, teorico della “polipoesia”, Giovanni Fontana, teorico della “poesia pre-testuale” e della “poesia epigenetica”, e ancora Patrizia Vicinelli, Luigi Pasotelli, Maurizio Nannucci, Tomaso Binga, Giuliano Zosi, Sarenco, Massimo Mori, Gian Paolo Roffi, Sergio Cena e Gian Pio Torricelli.
Il desiderio di sperimentazione è proseguito negli ultimi decenni con la poesia sonora contemporanea i cui artefici, oltre a proseguire le possibilità espressive dell’apparato fonatorio iniziate da Chopin, indagano le possibilità offerte dall’innovazione tecnologica sviluppando apparati elettronici che interagiscono con la voce per produrre sorprendenti modulazioni di sonore. Altri ancora, come Joerg Piringer e Caroline Bergvall, hanno elaborato una forma di poesia che coniuga la storica poesia sonora alla più recente poesia digitale creando ibridazioni digitali-sonore.
In un viaggio tra opere audio di poeti contemporanei ed il continuo confronto con i lavori dei loro predecessori – provenienti dalla Collezione Fondazione Bonotto – la mostra invita lo spettatore a riflettere su forme estetico-sonore consolidate, sui loro contenuti e sul loro significato rispetto alla cultura e alla società odierna, ormai dominata dai mass media e dai social media.
Molteplici gli eventi collaterali organizzati in collaborazione con altre istituzioni culturali parigine. come la giornata di performance programmata per il 27 Aprile (dalle 14 alle 20) all’interno dello stessa sede espositiva a cui parteciperanno sei importanti poeti contemporanei internazionali: Tomomi Adachi, Zuzana Husarova, Giovanni Fontana, Katalin Ladik, Violaine Lochu e Joerg Piringer. Le performance saranno trasmesse in diretta su *DUUU Radio, Radio Metadfeftero (Grecia), MEC FM (Brasile), RUC Radio-Université de Coimbra (Portogallo), RAM Radio Arte Mobile (Italia), Radio Halas (Israele), KunstRadio – Radio Österreich1 (Autria), Power FM ( Zambia), e dal Palazzo delle Esposizioni a Roma. La serata proseguirà, a partire dalle 21:30, nello storico locale ‘Le Silencio’ che inviterà gli stessi artisti per un’intera serata dedicata alla poesia sonora.
Infine, segnalo la realizzazione del catalogo sotto forma di APP, scaricabile gratuitamente su Play Store e Apple Store, contenente tutti i brani presentati in mostra.
“La Voce Liberata – Poesia sonora”
a cura di Eric Mangion e Patrizio Peterlini
dal 21 marzo al 21 maggio 2019
Palais de Tokyo
13, Avenue du Président Wilson – 75116 – Parigi
orario: lun-dom 12:00-24:00 – martedì chiuso
ingresso a pagamento
tel: +01 81 97 35 88
email: accueil@palaisdetokyo.com
sito: www.palaisdetokyo.com/fr