Forse è proprio così: la bellezza è qualcosa di rivoluzionario. E lo sa bene Antonio Presti, che da anni, in Sicilia, e sottolineo in Sicilia, la “semina” cancellando, o ritrasformando, il degrado sparso per l’isola.
Dalla posa de “La materia poteva non esserci”, dedicata al padre, avvolta dalle campagne e dalla melodia del Tusa che poco distante scorre, di anni ne sono passati. E in questi anni la “Fiumara” è cresciuta, stringendo sempre più il rapporto tra creatività artistica e scenografia ambientale.
Adesso il progetto visionario dell’artista-mecenate siciliano si avvarrà di un nuovo sogno. La città metropolitana di Messina, infatti, ha dato parere favorevole alla “Fondazione Presti” per il comodato del “Villaggio Le Rocce” di Taormina, in stato di abbandono dagli anni settanta.
Il sito sarà ristrutturato, rispettando i principi che lo eressero ormai cinquant’anni fa, cioè come luogo pubblico, ma in virtù delle ultime ricerche della bioarchitettura e delle innovazioni energetiche sostenibili, affinché vi sia organicità tra la struttura fisica e il patrimonio naturalistico circostante.
L’arte, ovviamente, starà al centro. Gli artisti firmeranno le stanze con la loro poetica; il territorio sarà contornato da opere di arte contemporanea realizzate site specific; un giardino e un orto botanico diventeranno “laboratori” di fragranze e spezie mediterranee; un’Accademia di arte e restauro formerà le giovani generazioni sulla base di programmi turistico-culturali.
Dario Orphée La Mendola
(Fonte foto: http://www.ateliersulmare.com/it/museoalbergo/politica-bellezza.html)