Mentre La Muta di Raffaello si prepara a tornare il prossimo 25 marzo 2015 finalmente ad Urbino dopo una lunga seduta di restauro eseguita dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, la città ducale non perde l’occasione per celebrare ed accogliere il celeberrimo dipinto con il progetto espositivo Oltre il silenzio-La Muta del III Millennio – inaugurato lo scorso 12 marzo presso la Casa di Raffaello- Bottega Giovanni Santi e in corso fino al 3 maggio – promosso dall’Accademia di Belle Arti di Urbino, dal CNA locale e in collaborazione con il Royal College of Art di Londra.
Un fruttifero incontro tra arti visive e moda contemporanee ha visto coinvolti artisti diplomati e non dell’Accademia urbinate e di quella londinese – Alex Gibbs, Cibelle Cavalli Bastos, Chu-Ting Lee, Paula Knorr, Lucy Mayes, Vivi Raila, Matteo Fato, Dario Picariello, Anna Laura Facchini, Georgia Tribuiani, Ettore Frani, Andrea La Rocca– per un concorso di alto livello coadiuvato dal direttore dell’Accademia di Belle Arti di Urbino Umberto Palestini e con la collaborazione di Luciana Nataloni, Arianna Rosica e Michele Tocca.
Dopo l’intervento appassionato di Vittorio Sgarbi che, il giorno dell’opening, ha introdotto la mostra mettendo al centro la bellezza estetica del dipinto secondo un’analisi di memoria longhiana, a noi non resta che tornare ad accogliere il mistero di uno sguardo intenso, capace di comunicare dal 1507 ad oggi tutto ciò che non si può esprimere sufficientemente bene con le parole, ma che può invece generare idee e sogni, ancor più attraverso la creatività degli artisti sedotta, per questa chiamata, da una particolare domanda: “Come sarebbe vestita La Muta oggi?”
Le installazioni, le pitture, le fotografie e gioielli che animano le stanze della Casa di Raffaello ad Urbino, sono il risultato di questo affascinante concorso. Il visitatore si trova di fronte ad un percorso espositivo che, se non riesce a risolvere l’enigma di uno sguardo tanto amato (quello della donna ritratta da Raffaello), ne fa però assaporare tutto il fascino, indagandone il mistero per spingere l’animo “oltre il silenzio”.
La pittura Senza Titolo (1507-2015) di Matteo Fato è una rivisitazione del ritratto della donna raffaellesca attraverso il linguaggio pittorico tipico dell’artista, il quale lascia attraversare sul volto della gentil dama un neon orizzontale il cui riverbero si unisce a quello dell’osservatore riflesso negli specchi perimetrali che vanno a costituire un’insolita cornice; l’installazione composita di Andrea La Rocca mette in mostra un quadro che cela dietro una zip un anello (quello che indossa la Muta, rivisitato dall’artista e realizzato in collaborazione con l’orefice Giorgio Aguzzi ) e una veste di neoprene che gioca con la parola Mut(azione) richiamando con sottile ironia la pratica subacquea e, in seno ai cambiamenti stilistici e concettuali di oltre cinque secoli, riflette sui possibili approdi di un’estetica contemporanea che guarda al passato. Ancora, la presenza di un abito con il lavoro del duo al femminile Anna Laura Facchini, opera messa in scena dall’alto della scalinata, così come anche l’intervento di Georgia Tribuiani che ripensa alla veste in senso scultoreo. Tra gli artisti inglesi Cibelle Cavalli Bastosl offre al visitatore uno specchio invitando ad assumere la posa de La Muta e, a giudicare dal titolo Self.ie, a scattare una fotografia; le scarpe di Chu-Ting Lee Conchiglia silenziosa si mostrano come feticcio/capriccio per adornare idealmente la donna del ‘500 richiamando le abitudini di una vita privata ugualmente avvolta dal mistero, mentre Lucy Mayes fa piegare una canna da pesca dal peso di sagome colorate e ami, alla stregua di un lavoro di Calder imbellettato.
Queste alcune delle opere in mostra; sabato 18 aprile 2015 la premiazione.
La giornata conclusiva del progetto vivrà di due momenti.
Al mattino, con inizio alle ore 9, nella Sala del Giardino d’inverno il convegno dal titolo Raffaello: impresa e fortuna, a cura di Anna Cerboni Baiardi, promosso dall’Accademia Raf- faello in collaborazione con l’Università degli studi “Carlo Bo” di Urbino. Nel pomeriggio, con inizio alle ore 18, al Teatro Raffaello Sanzio la premiazione del concorso La Muta del III Millennio. La giuria, presieduta dalla stilista Alberta Ferretti è composta dalla direttrice di Marie Claire Italia Antonella Antonelli; Arianna Rosica di Flash Art Italia; Andrea Viliani direttore del Museo Madre di Napoli; dall’artista Paola Canevari e dal segretario nazionale della CNA Sergio Silvestrini.
Il premio è stato realizzato da Giorgio Aguzzi dell’oreficeria All gold di Fossombrone.
Nel corso della serata, che assegnerà i premi ai giovani artisti e stilisti aperta a tutta la cittadinanza, si terrà un evento curato da Francesco Calcagnini e Rinaldo Rinaldi, docenti di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Urbino e musica dal vivo eseguita da Mario Mariani. Gli interventi video sono curati da Davide Riboli docente di Video Music, Marcello Signorile docente di Progettazione Multimediale, Andrea Solomita, Jacopo Evangelista, Roberto Montanaro e Fabrizio Casolino.