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La misura della visione alla galleria Bianconi

La nuova mostra curata da Lorenzo Madaro alla Galleria Bianconi di Milano, fin dal titolo pone un quesito diretto che investe il lavoro dell’artista, quello del gallerista e del curatore, ma anche, last but not least, il ruolo del pubblico. “La distanza da tenere” come si determina? Bisogna tenersi alla larga dal coinvolgimento o entrare in stretta relazione? Quale distanza è quella suggerita da Lorenzo Madaro per relazionarsi con i lavori esposti? Quale distanza sarebbe opportuna tra le opere stesse allestite? E qual’è la misura con la quale l’artista instaura il proprio rapporto con la creazione dell’opera, con la materia e con il fare? To keep at bay, ci invita a tenere una distanza, ma correttamente, non ci indica quale, con quali convenzioni e parametri, con che misura e con quale fisicità. A tutti noi la scelta. E’ il caso dunque di un titolo che esprime un vero progetto curatoriale, un progetto che si addentra nel campo dialettico dell’opera, del luogo e dello spettatore, in uno scenario in cui si producono ragionamenti sullo spazio e sulle relazioni. Sei artisti, tutti under 45, sono coinvolti nel progetto espositivo presentando opere inedite o ripensate per la galleria Bianconi, che qui si riconferma luogo di osservazione sulle ricerche della stretta Contemporaneità e spazio di sperimentazione dei linguaggi del presente. Le opere di Stefano Canto, Daniele D’Acquisto, Elena El Asmar, Andrea Magaraggia, Luigi Massari e Davide Mancini Zanchi attraverso differenti media, dalla scultura all’arazzo, dalla pittura all’installazione, costruiscono e decostruiscono nuove o meglio “altre” convivenze con gli spazi della galleria.  Tutti gli ambienti infatti, in senso sia orizzontale che verticale, sono messi alla prova da opere che attivano potenti forze contrastanti e lasciano presagire quanto sia forse da riconsiderare il rapporto dell’uomo con l’arte e a quali e a quante distanze si debbano sottoporre mente, giudizio, cuore, istinto e cultura per una lettura attiva delle opere in gioco.
Alla sua seconda mostra con la galleria Bianconi si evince chiaramente la necessità per Lorenzo Madaro di definire nuove misure, nuovi parametri e nuovi spazi per restituire una diversa lettura dell’opera d’arte e del suo generarsi. Come nella precedente Spazi Igroscopici, uno degli obiettivi del curatore è restituire un nuovo spazio del pensiero e un nuovo luogo di azione, possibilmente dotato di totale autonomia rispetto all’opera finita. Nella precedente esperienza era lo spazio dell’opera, oggi è la misura della visione. Il tema risulta essere quindi una sorta di non tema, e si palesa piuttosto come apertura di potenziale. Ciò che si mette in campo è l’ipotesi di altre possibilità di lettura, di altre possibilità di creare relazioni che solo nell’arte e con l’arte sono attuabili, e anche infine, altre possibilità di presa di coscienza del rapporto di ciascuno di noi con il fare artistico.

To keep at bay
a cura di Lorenzo Madaro
Galleria Bianconi, Milano
Fino al 10 febbraio 2018

via Lecco 20, Milano.
Orari d’apertura: fino al 10 febbraio, lunedì – venerdì  h. 10:30–13:00, 14:30–18.30 e su appuntamento.
Info: info@galleriabianconi.com – +39 02 2222 8336 – www.galleriabianconi.com

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