Nella project-window di Palermo, L’Ascensore, una luce ad intermittenza coglie i passanti dalle ore crepuscolari e per tutta la notte. E’ l’opera Waves di Federica Di Carlo, presentata lo scorso 15 Dicembre e in corso fino all’11 Febbraio 2018. La mostra, curata da Giuliana Benassi, si colloca nella progettualità generale dello spazio che, per volontà e spirito di mecenatismo di Alberto Laganà, sta diventando luogo di sperimentazione e sguardo sui linguaggi dell’arte contemporanea di artisti emergenti, italiani e internazionali. La particolarità dello spazio – oltre alla sua condizione di luogo inaccessibile e visibile solo dalla strada – si riscontra nella pavimentazione di maioliche colorate molto diffuse negli interni domestici palermitani. Di Carlo è partita da questo dettaglio per concepire e approfondire il suo ultimo ciclo Waves, facendo un’operazione di rottura. Come una ferita, la pavimentazione risulta frantumata e l’installazione si sviluppa da un cumulo di macerie dalle quali trapela una luce che riverbera tutto intorno e proietta sulla parete un arcobaleno verticale visibile ad intermittenza. L’arcobaleno, elemento centrale nella ricerca dell’artista, si fa portavoce di un disagio globale: l’inquinamento e il surriscaldamento. Questa riflessione nasce dallo studio e dalla collaborazione con fisici atmosferici con i quali l’artista ha potuto confrontarsi nel corso della sua ricerca, fino ad intravedere nel fenomeno luminoso e nella sua manifestazione sempre più frequente, la possibile spia di una imminente catastrofe ambientale. Così, l’arcobaleno si trasforma da archetipo positivo (come vuole la storia iconografica e letteraria) a messaggero di un pericolo causato dal graduale allontanamento dell’uomo dalla natura. La bellezza diventa perciò allarme, ma anche richiamo ad una maggiore attenzione da parte del genere umano nei confronti del suo essere-nella-natura. E potremmo aggiungere del suo essere-nella-città, pensando alle contraddizioni delle macerie che convivono con la struggente bellezza dei palazzi e delle chiese palermitane: custodi di una stratificazione culturale millenaria unica al mondo.
I prossimi appuntamenti de L’Ascensore, gli artisti Vincenzo Ferlita e Diego Miguel Mirabella.
Federica Di Carlo (Roma, 1984. Vive e lavora a Milano). Il suo lavoro parte dall’osservazione della natura in rapporto alla sua connessione con l’essere umano. Lo sguardo è strumento privilegiato dell’artista, inteso come “luogo” di incontro, interferenza e confine tra uomo e ambiente. Nel suo lavoro spesso collabora con scienziati e fisici di varie parti del mondo per la realizzazione di alcune installazioni. Ha esposto in diverse mostre, in Italia e all’estero; si ricordano: Museum De Domijnen, Sittard; Istituto Svizzero, Roma; MAXXI, in collaborazione con Fondazione Mondo Digitale, Roma; MASS MOCA Museum, North Adams, Massachusetts, MA-US; There is no place like home 2016, Roma; Archivio Menna-Binga, Roma; Dimora Artica, Milano; Cinica Gallery, Palazzo Lucarini (Trevi Flash Art Museum), Trevi.
L’Ascensore è una stanza di 8 m2 situata nel centro storico della città di Palermo, visibile solo dall’esterno attraverso la sua vetrina illuminata 24 ore su 24. Più che una Project Room si tratta quindi di una Project Window offerta allo sguardo dei passanti. Fondata nel 2015 da Alberto Laganà L’Ascensore intende essere un progetto attivo e sperimentale in stretto rapporto con il territorio. Alberto Laganà, giovane collezionista, definisce il progetto come “il risultato di una necessità, il voler contribuire attivamente a dare visibilità a giovani artisti. Uscendo dalle dinamiche standard di uno spazio espositivo tradizionale, L’Ascensore vuole aprirsi a nuove situazioni, ampliando le proposte portando artisti nazionali e internazionali, con l’intenzione in futuro, di creare una serie di micro residenze…”.
L’ASCENSORE
Via Principe di San Giuseppe 14, Palermo
Federica Di Carlo | Waves
a cura di: Giuliana Benassi
Fino all’11 febbraio 2018
info&contatti:
sitoweb www.lascensore.it
email lascensorepalermo@gmail.com