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Joseph Beuys e il concetto ampliato di ecologia

La Tenda Verde (Das Gruner Zelt ) è la mostra con cui il PAV – Parco Arte Vivente – di Torino chiude il ciclo di esposizioni dedicato a una possibile genealogia del rapporto tra pratiche artistiche e coscienza ecologica negli anni ’70 in Europa. Curata da Marco Scotini, La Tenda Verde si concentra sull’attività di uno dei più noti artisti della seconda metà del secolo scorso: Joseph Beuys, privilegiando il suo rapporto con le istituzioni politiche e la minaccia della crisi ambientale. “Ovunque in futuro si dovranno innalzare tende verdi su tutto il pianeta! Dovranno essere le incubatrici di una nuova società” – è il noto appello di Beuys che, nel 1980, accompagna la nascita del partito. Proprio un grande tendone di colore verde compare il 28 Settembre 1980 nella Gustaf-Gründgens-Platz di Düsseldorf: questa tenda, allestita da Beuys con i suoi collaboratori, serve come reale e ideale punto di riferimento – di raccolta e di organizzazione – della prima campagna elettorale dei Verdi. Nella mostra, oltre a questo capitolo, sono presentate tutte quelle operazioni artistiche che, a partire dall’inizio degli anni ’70, hanno visto il progressivo consolidamento della consapevolezza ecologica di Beuys, indissociabile da una concezione della rigenerazione ambientale in senso allargato.

E in mostra c’è anche lo storico numero 37 di Segno, proprio quello dedicato alla Difesa della Natura di Joseph Beuys, e al gesto che il grande artista tedesco realizzò a Bolognano – Pescara nel maggio del 1984. Un’azione, non solo in continuità con quanto andava svolgendo a Kassel all’epoca, cioè: 7000 Quercie, ma che rafforzava, al contempo, la tematica in relazione al luogo.

Photogallery di Roberto Sala

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