“Per-for-mance significa una persona che per-fo-ra se stessa e il suo ambiente” J. Fabre (New York, 20 febbraio 1982)
Impossibile scindere l’arte e la vita nei lavori di Jan Fabre. Guardare le sue opere equivale a condividere le pulsioni, le ossessioni e i pensieri più reconditi dell’artista, fino a percepire il calore del sangue che scorre nelle vene e seguire pensieri e viaggi trascorsi, come fossero flussi di coscienza o pellegrinaggi mentali. Forte il titolo della mostra-retrospettiva -inaugurata lo scorso martedì 15 ottobre al Maxxi di Roma e presentata da un talk con l’artista e il curatore Germano Celant– JAN FABRE. STIGMATA. Actions & Performances 1976-2013, nata dalla ormai consolidata collaborazione tra il Maxxi e la Fondazione Romaeuropa. Una distesa di 92 tavolini formati da lastre di cristallo poste su cavalletti in legno ospitano un’altrettanta distesa tra disegni, collages, film, foto-documento, oggetti e sculture. Sulle pareti ancora lavori che documentano performance e azioni come memorie-testimonianze di istanti vissuti a “regola d’arte”. Il corpo, al limite tra la vita e la morte, è protagonista come presenza scenica nei lavori di Fabre, anche come rivoluzione teatrale. Così, Roma ha omaggiato l’artista fiammingo sulla scena teatrale presso il Teatro Eliseo, nell’ambito del Romaeuropa Festival, con due spettacoli: THE POWER OF THEATRICAL MADNESS (prima italiana – riallestimento dell’originale del 1984) lo scorso 16 e 17 ottobre 2013 e THIS IS THE THEATRE LIKE IT WAS TO BE EXPECTED AND FORESEEN (prima italiana – riallestimento dell’originale del 1982) oggi, 20 ottobre 2013.
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma
16 ottobre 2013 – 16 febbraio 2014