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Isabella Leardini

1)

Ammazzare il tempo: con quali armi? 

Con l’arma della resistenza, l’arma delle cose che nel tempo sanno durare come strane pietre originarie, cariche di qualcosa che è materia del tempo stesso.

2)

“Da qui all’eternità”: è un lungo viaggio, in quale stazione fermarsi? 

Nella fiaba di Andersen La Regina della Neve, eternità è la parola che il bambino incantato dall’inverno deve comporre con dei pezzetti di ghiaccio in un freddo rompicapo che si risolverà all’improvviso. Ognuno ha le sue stazioni per questa destinazione non assicurata, per gli artisti ogni stazione è una parte dell’opera; ma come tutti i passeggeri, non possiamo deciderle completamente.

3)

Scrive Montale: “…..L’attesa è lunga, il mio sogno di te non è finito”. Ma i sogni finiscono? O si interrompono? 

Alcuni finiscono, altri vengono interrotti, altri ancora si avverano, sono quelli più interessanti credo: i sogni che nella realtà affondano come una radice. 

4)

“Sarei inarrestabile se solo riuscissi a incominciare”: quali pronostici per il “quando”? 

Credo di appartenere a quelli per cui l’essere inarrestabili è un ritmo: ho fasi inarrestabili e fasi inerti. 

5)

ieri, oggi, domani: un labirinto dove perdersi o ritrovarsi? 

Dove ritrovarsi dopo essersi persi.

6)

Che cosa fischietti a tempo perso?

Ammetto che lo faccio raramente. Più facile che ricanti in mente dei versi. 

7)

Un giornalista ha chiesto in una intervista a John Lennon: prevedi un tempo in cui andrai in pensione? Le leggende non vanno mai in pensione, o no? 

L’arte dell’uscita di scena è fondamentale per le leggende. 

8)

Ogni “sabato del villaggio” allude a delle aspettative: quali sono le tue, quelle che reputi migliori? 

Forse al di fuori della giovinezza il senso leopardiano dell’aspettativa è perduto, lascia il passo alle attese, ai progetti, alle pretese che hanno un volto e una forma. Ma la vera attesa del Sabato è indecifrata energia che non sa di preciso cosa attende, è aspettativa pura. 

9)

Nell’Eclipse, dei Pink Floyd, il testo “it’s all dark” non prevede l’attesa di un’alba, di un lato illuminato della luna. E’ solo un’illusione?

Io credo che solo il contro canto di buio e luce renda percepibili l’uno e l’altra.

Isabella Leardini 

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