È il 2003 quando Michelangelo Pistoletto rende pubblico il manifesto che introduce il Terzo Paradiso come opera d’arte collettiva e partecipata, opera rivoluzionaria e libera, fruibile e realizzabile da chiunque, concepita come grande mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità nella visione globale del mondo. Da allora il suo simbolo, una rielaborazione del segno matematico dell’infinito, si è amplificato in numerosi progetti, si è contaminato ed ha contaminato, è esploso come fenomeno socio culturale nel segno della responsabilità e della creatività, ha percorso molte tappe fino ad arrivare a Fontecchio, un piccolo comune in provincia de L’Aquila profondamente segnato e ferito dal terremoto del 2009.
Qui, in una soleggiata mattinata di ottobre, in occasione della Quattordicesima Giornata del Contemporaneo AMACI, si è compiuta la grande azione collettiva che ha portato alla realizzazione “permanente” del Terzo Paradiso. Guidati da Francesco Saverio Teruzzi, coordinatore degli Ambasciatori del Progetto internazionale Rebirth/Terzo Paradiso, centocinquanta ragazzi delle scuole elementari e medie di Fontecchio, San Demetrio e Navelli, usando le macerie del terremoto e i materiali della ricostruzione, hanno costruito con partecipazione fisica ed emotiva pietra su pietra, coppo su coppo, mattone su mattone, il grande simbolo nel prato che fiancheggia l’ex Convento di San Francesco. Tra droni e selfie, tra genitori e insegnanti anch’essi partecipi della costruzione insieme ai ragazzi, si è compiuta la grande opera: un incontro tra Land Art, opera sociale e sostenibile, ecosistema fatto di Storia e consapevolezza nel quale emerge un’idea non retorica di condivisione e collettività.
Per i ragazzi riuniti è stato subito chiaro che si stava attuando un grande “insieme”, uno spazio fertile, testamento di esperienze individuali ma condivise come valore universale.
Merito, questo, della curatrice del Terzo Paradiso Marcella Russo che, insieme al sindaco di Fontecchio Sabrina Ciancone, si sono fatte portatrici dei valori del progetto di Pistoletto incontrando i ragazzi scuola per scuola, classe per classe, preparandoli a vivere questa esperienza in sintonia gli uni con gli atri.
Fontecchio oggi è di diritto una sede ospitante di un Terzo Paradiso permanente, il primo d’Abruzzo e tra i pochi in Italia, affiancandosi quindi ad altri diversi siti e sedi nel mondo: se ne contano una cinquantina permanenti e più di mille azioni collettive temporanee. Un segno è stato lasciato a Bruxelles nell’atrio del Consiglio dell’Unione Europea come anche nel parco delle Nazioni di Ginevra, sede dell’ONU e nel 2018 ha raggiunto addirittura lo spazio nella Stazione Spaziale Internazionale ISS, grazie alla spedizione EXPEDITION 53/53 guidata dall’astronauta Paolo Nespoli.
Fontecchio, con il suo Terzo Paradiso permanente, attraverso l’entusiasmo tangibile dei giovani ragazzi del territorio ha così dato il suo contributo nel consolidare, affermare e ampliare questa opera d’arte planetaria collettiva e partecipata.
Fontecchio ha trasformato i suoi dolori, i suoi resti, le sue macerie e allo stesso tempo il suo entusiasmo in una grande opera collettiva che risuona da oggi come un atto di rinascita, speranza e fiducia nell’umanità, nei giovani, nella bellezza e nell’arte.
Terzo Paradiso a Fontecchio
Ex Convento di San Francesco
13 ottobre 2018
Promosso dal Comune di Fontecchio e curato da Marcella Russo è organizzato dall’associazione culturale GrandHotel in collaborazione con Cittàdellarte-FondazionePistoletto, Artivazione e Rivista MU6. L’operazione rientra nell’ambito del progetto culturale ‘Parco Arte di Natura’ che prevede la produzione di opere d’arte firmate da artisti internazionali realizzate con materiali esistenti in natura.