Mimmo Iodice, Gianni Leone, Mario Cresci, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Giovanni Chiaramonte, Mario Giacomelli, ma soprattutto Pino Pascali e Luigi Ghirri sono i protagonisti della mostra Paesaggio contemporaneo, a cura di Rosalba Branà e Anna D’Elia al Museo Pino Pascali di Polignano a Mare (Bari).
Divisa in due sezioni, la mostra è una vera ricognizione sul paesaggio contemporaneo, mediterraneo in particolar modo. In attesa della primavera 2015, quando saranno esposti i lavori dei fotografi già citati che con i loro scatti, tra gli anni Sessanta e Settanta, hanno reinterpretato un tema classico dell’arte, contribuendone al rinnovamento ed al contempo al restyling della fotografia italiana, il Museo è attualmente luogo di confronto tra due maestri contemporanei che hanno fatto degli elementi paesaggistici una reinvenzione dalle infinite possibilità.
Il mare di Pascali (32 mq di mare circa, 1967) ed il cielo di Ghirri (Infinito, 1974) estrinsecano la volontà e la capacità di plasmare dell’uomo, di in-formare il reale; ma anche il medesimo interesse di due artisti che, pur non essendosi mai conosciuti, hanno sensibilmente accolto le variazioni tangibili della natura e dell’ambiente: entrambi colgono l’essenza stessa della fugacità di una realtà mai uguale a se stessa, in continua trasformazione.
Se l’acqua permette a Pascali di interrogarsi, in modo ludico, sul limite e sulla possibilità di misurare e contenere l’infinità del mare in griglie metalliche di 32 mq circa, il cielo per Ghirri è la possibilità di mostrare, attraverso giochi di luce dalla grande intensità, come l’incontro con il mondo sia sempre unico ed irripetibile.
Il paesaggio contemporaneo appare così un complesso coacervo di colori, chiaro-scuri, scorci, riflessi e rispecchiamenti, che solo nella visione complessiva e totale ricostruiscono il particolare sguardo sul mondo dell’artista.