Con la gallerista italiana Lia Rumma il MAXXI apre ai “Martedì Critici”, curati dall’associazione omonima, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea, in occasione del quarto appuntamento della quinta stagione di questa interessante iniziativa e della sua formula ormai consolidata ovvero l’intervista pubblica, per l’occasione condotta da Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti. Nasce a Voghera la parabola di Lia Rumma, oggi affermata gallerista di notorietà internazionale, approdata al mondo dell’arte contemporanea negli anni Sessanta grazie al marito Marcello e il cui percorso ormai ultraquarantennale racconta un pezzo di storia dell’arte dentro e fuori Italia. Lia e Marcello Rumma inventano a Salerno mostre di artisti emergenti e la storica rassegna Arte Povera + Azioni Povere del 1968 negli antichi Arsenali di Amalfi. Nel 1971, rimasta vedova, Lia Rumma sbarca a Napoli con una nuova galleria e una mostra di Joseph Kosuth. Da sempre attenta ai movimenti sperimentali, come Arte Povera, Minimal Art, Land Art, Conceptual Art, porta poi a Napoli e in Italia i più interessanti filoni di ricerca che si sviluppavano in quegli anni a livello internazionale. Tra gli anni Settanta e Novanta, Rumma organizza mostre di artisti tra cui Burri, Judd, Longo, De Dominicis, Pistoletto, Bonalumi, Mondino, sempre guidata da intuito e da una grande passione. Secondo le parole della gallerista: “Vendere un’opera d’arte è offrire agli altri un’idea. Ma un’idea bisogna elaborarla, coltivarla, farla propria. Ho sempre guardato prima all’artista e poi al mercato. Per me gli artisti sono come dei compagni di viaggio verso la conoscenza”. Rumma ha sempre instaurato con gli artisti un rapporto privilegiato, il cui simbolo è la sua casa-galleria a Napoli, in cui è celebrato il connubio di arte e vita, e che ha visto negli anni il susseguirsi di una serie di artisti tra cui Anselmo, Gilbert & George e Matarrese. Nel 1999 Rumma decide di aprire un nuovo spazio a Milano in via Solferino, inaugurato con la personale di Enrico Castellani. Tra gli artisti compaiono Beecroft, Kentridge, Neshat, Abramovic, Jaar, Steinbach. Numerose opere presentate nelle sue mostre sono entrate a fare parte di collezioni museali: un grande aereo di piombo di Kiefer (artista che lanciò in Italia nel ’92) si può vedere al San Francisco Museum e nel 2004 la stessa Rumma ha curato l’installazione permanente de I Sette Palazzi Celesti, dello stesso autore, presso l’Hangar Bicocca di Milano. Con una mostra di Spalletti, Rumma ha inaugurato nel 2010 il nuovo spazio in via Stilicone a Milano, in un’ex fabbrica nei pressi della Fabbrica del Vapore; uno spazio grande e imponente, un vero e proprio palazzo-museo, che funge da luogo per ammirare l’arte, ma anche capace di accogliere, ospitare, e far dialogare.