Nell’ambito del progetto OCULUS, il primo programma nazionale dedicato alla formazione degli Operatori per la Creatività Urbana, un gruppo cospicuo di 40 giovani provenienti da tutta Italia è stato coinvolto in un’organizzata operazione di arte urbana, che ha visto la città di Padova farsi protagonista per cinque giorni, dal 23 al 27 aprile 2019.
L’iniziativa – che ha interessato quattro città italiane (Torino, Bergamo, Trieste e Napoli) – ha previsto un percorso di formazione ad hoc per i giovani operatori coinvolti, cadenzato in tre momenti differenti: un primo periodo di formazione per ognuna delle città interessate; un secondo momento di tutoraggio da remoto da parte delle organizzazioni di settore coinvolte, durante il quale i ragazzi – ripartiti in quattro gruppi di lavoro “Rapporto con le Istituzioni”, “Curatela”, “Comunicazione” e “Sicurezza” – hanno collaborato a distanza alla pianificazione e all’organizzazione dell’evento; infine, la fase di supporto durante la creazione dell’opera di Urban art.
A seguito di un attento processo di analisi, l’artista selezionato per la realizzazione dell’intervento artistico finale è Vesod Brero, (urban artist piemontese, classe 1981), il quale ha dovuto confrontarsi con la struttura della torretta idrica di Viale Codalunga, situata nel quartiere di Arcella, un tipico contesto multiculturale alle porte di Padova, già interessato in passato da interventi creativi dalla forte impronta innovativa.
Facendo leva sull’imponente tessuto pittorico trecentesco della città veneta, i giovani operatori hanno identificato come punto di riferimento per un nuovo intervento di creatività urbana, uno dei simboli principali del patrimonio artistico non solo padovano, ma italiano: la Cappella degli Scrovegni.
Provando a fornire una reinterpretazione iconografica dei cicli pittorici narrati da Giotto nella celebre Cappella, Vesod ha estrapolato un episodio specifico dalle storie della Passione di Gesù, quello del Compianto sul Cristo morto, per dar vita ad una personalissima versione in chiave contemporanea del tema prescelto, focalizzandosi, in particolare, sulla sua interpretazione simbolica.
Prendendo spunto dalla storia della Cappella – dedicata a Maria Vergine Annunziata, per volere del ricco usuraio padovano Enrico Scrovegni – l’artista si è incentrato sulla circostanza secondo la quale lo Scrovegni avrebbe fatto costruire questo edificio sacro per espiare i suoi peccati e guadagnarsi lo stato di grazia.
Questo input rappresenta per Vesod lo spunto di riflessione per un’interpretazione dell’episodio sotto forma di battaglia senza tempo tra spirto e materia.
Il contrasto tra il potere della fede e quello dei soldi trova infatti una chiara rappresentazione allegorica nella scena della torretta: su una facciata troviamo lo spirito, su uno sfondo stellato dai rimandi giotteschi, sull’altra la materia, dove incombe in piedi la figura di un santo, in abiti monastici e aureola, mentre, nella parte bassa della composizione, giace inerme il corpo del cristo morto, in mezzo a una tempesta di monete d’oro.
Attraverso un sapiente uso dei piani geometrici e dei contrasti coloristici, Vesod divide la scena in 2 parti, sfruttando la verticalità della torretta idrica e riuscendo a conferire una visione prospettica alla rappresentazione.
Parlando da un punto di vista puramente tecnico, l’artista realizza per tutte le sue creazioni dei bozzetti preparatori, partendo da uno stimolo reale, come una fotografia, per poi lasciarsi ampia libertà di azione nella fase creativa pura, sia nella scelta cromatica, che nella caratteristica decostruzione geometrica della scena.
Da questo suo particolare linguaggio stilistico trapela comunque una rigorosa formazione scientifica (la laurea in matematica).
Infatti, dopo gli inizi nel campo del lettering e del writing puro, Vesod approda pian piano al suo stile personale, realizzando lavori di grande impatto e tecnicismo, incentrati sulla frammentazione del concetto astratto di tempo e sulla scomposizione del movimento, attraverso la creazione di un particolare effetto di cristallizzazione.
Lavora, quindi, con geometrie che sembrano dei prismi, che, come in un’esplosione di cristalli di ghiaccio, fendono le figure in movimento, creando vortici dinamici che rimandano a chiare influenze futuristiche.
INFO
L’opera “Compianto, tra spirito e materia” di Vesod Brero, a cura di di Street Art Oculus, è visibile sulla Torretta di Codalunga, all’incrocio tra viale Codalunga e Piazza Mazzini a Padova.