Prometeogallery di Ida Pisani inaugura giovedì 21 gennaio a Milano The Rules of the Game, la prima personale di Giuseppe Stampone a cura di Marco Scotini.
Un progetto complesso realizzato per l’occasione che dichiara quale principio di base il rapporto tra fiction e realtà sociale, la volontà di rivelare il lato oscuro della società civile dietro il ‘keep smiling’ di matrice americana. Stampone è una sorta di fabbricatore di giocattoli, si serve degli stessi meccanismi dell’intrattenimento per mettere a nudo gli immaginari mediatici. Per questa occasione milanese trasforma la galleria in una sala da gioco. E il soggetto è il gioco d’azzardo. Slot machines, chemin de fer e altri ordigni ludici sono presenti per mettere alla prova uno o più giocatori, per invitarli a sfidare la sorte. Ma il numero che esce dal colpo di dadi non è quello scaturito dal caso ma quello guidato dal banco che gestisce il gioco. L’ufficio della galleria è trasformato in una torretta di controllo e monitoraggio sui giocatori mentre un video ispirato al Salò di Pasolini funziona da elemento di rispecchiamento della scena: delle regole che la governano. Il gioco come meccanismo di sfruttamento dell’idea di fortuna e come agente di dipendenza crescente non è solo l’ultimo sogno possibile delle democrazie del tardo capitalismo. È anche l’ultima forma del nostro rapporto con ciò che chiamiamo arte.