Gianni Piacentino, Works 1966-2017 si presenta come una mostra antologica che raccoglie, nei due piani della Galleria Mucciaccia di Roma, più di trenta opere dove l’artista regala allo spettatore una chiave di lettura del tutto personale. È Gianni Piacentino stesso che allestisce la mostra, non inseguendo un percorso cronologico, ma intrecciando opere storiche e recentissime in un cortocircuito tra classicità e contemporaneità, collegando gli elementi di continuità della sua opera nei diversi momenti e periodi, annotando quelle che sono le parole chiave della sua espressione artistica e che nel tempo hanno fortemente caratterizzato il suo lavoro. Cinquanta anni di attività e di ricerca nel segno del Colore/Oggetto, Geometria, Tecnologia e Velocità: elementi centrali del suo percorso creativo e innovativo fondato su tecniche molto precise e sul controllo di ciascuna fase ideativa, sulla perfezione progettuale, sulle forme mai ovvie dai cromatismi sorprendenti e nella velocità come scelta esistenziale.
I suoi esordi risalgono agli anni Sessanta quando partecipa alla fase nascente dell’Arte Povera per poi dedicarsi alla realizzazione di prototipi di veicoli a due e a tre ruote dall’utopico design con materiali industriali e a sculture dalle forme geometriche essenziali realizzate in parallelo a esperimenti pittorici. “Nel panorama artistico della seconda metà del XX secolo, non sono molti gli autori che hanno intenzionalmente e consapevolmente rifiutato qualsiasi allineamento a scuole e tendenze, per fare della coerenza distintiva la ragione del proprio percorso”. Con questo incipit si apre il volume di ben 360 pagine curato da Francesca Pola. Una monografia bilingue (Carlo Cambi editore) che contiene un’ampia antologia critica, riproduzioni di tutte le opere esposte e un ricco apparato di contestualizzazione, articolato tra disegni, progetti, foto biografiche e di repertorio, allestimenti storici, cataloghi, inviti e altri documenti di varia natura. Con la copertina realizzata appositamente dall’artista, il volume è un’occasione unica per incontrare il lavoro di una delle figure più interessanti del panorama artistico internazionale.
Le opere in mostra tracciano il suo percorso artistico dalla prime sculture del 1966 ai recenti lavori come “METALLIC” del 2016 e “TRANS CHROME” del 2017, passando dalle tele “Monocrome” ai “Portali” e “Finestre”, per poi giungere a veicoli e ali, simboli di velocità. Il colore unito alla materia è sempre protagonista, come anche le possibilità espressive del materiale tecnologico industriale. Il colore rappresenta per Piacentino una materia dai procedimenti altamente tecnologici, direttamente ispirati all’estetica e alla lavorazione industriale, per un risultato che richiama esplicitamente grandi maestri del passato, dai fondi oro delle icone bizantine, ai morbidi velluti di Tiziano, ai riflessi del celebre orecchino di perla di Vermeer. Allo stesso modo velocità e leggerezza sono espresse in modo particolare nei veicoli e nelle ali, invenzioni iconografiche e formali nate dalla sua passione per la moto, gli aerei e la velocità.
La costante ricerca di innovazione nei due campi della scultura e della pittura si completa con la sua firma che dal 1970 è una sigla, quasi un marchio di fabbrica che entra nell’opera come elemento decorativo e realizzata con carattere Cadillac a rafforzare il carattere industriale e tecnologico del suo lavoro.
GIANNI PIACENTINO. WORKS 1966-2017
Galleria Mucciaccia
dal 24 novembre 2017 – 15 gennaio 2018
Catalogo a cura di Francesca Pola (Carlo Cambi Editore)
Largo della Fontanella di Borghese 89, Roma
dal lunedì al sabato 10.00-19.30
tel. 06 69923801- www.galleriamucciaccia.com