Si inaugura il 16 settembre alle 19 Cinque proposizioni per un mondo nuovo la personale che Gianni Caravaggio propone da Kaufmann Repetto di Milano. Le cinque proposizioni per un mondo nuovo (che alludono, con gratitudine, alle Lezioni americane di Italo Calvino) cristallizzano ognuna in un modo differente un’immagine che si lascia iniziare ed è proprio questo “lasciarsi iniziare” ciò che distingue il mondo nuovo da quello vecchio. Ogni opera d’arte nella sua essenza (quando ne ha una) è una proposizione per un mondo nuovo. Questa proposizione è sostanzialmente l’atto artistico che essa dona all’osservatore. In realtà, quell’atto appartiene già all’osservatore. Come se, nel momento di tale dono, l’osservatore si ricordasse, inconsapevolmente, di esso. In questo caso l’osservatore non fruisce l’opera nel senso comune, non la legge, non la consuma, ma compie un atto demiurgico nell’iniziarla. “L’immagine è quella che si lascia iniziare, tutto il resto è perso per la nostra immaginazione”, così sosteneva Jean Baudrillard nelle sue ultime lezioni, superando la propria visione apocalittica del mondo mediatico e mediale postmoderno.