Franz Paludetto presenta a Torino la prima personale della giovane artista Geyin Li:
i lavori dell’artista cinese – che includono disegni, video, stampe su forex – dicono che il mondo è intriso e attraversato da un movimento instabile tracciato dagli uomini in arrivo e partenza, da relazioni estemporanee, da memorie impalpabili o grevi. Hanno la dimensione di un panta rei figurato/sfigurato, che guarda ai soggetti deformati dal tormento di Francis Bacon come alle variabilità di Roni Horn e, prima ancora, al flusso del cambiamento – legge immutabile e unificatrice – della filosofia taoista.
Geyin Li ricerca un linguaggio in grado di descrivere il percorso che, attraverso la visione sfocata e stratificata del ricordo, tenta di condurre all’identità pura, pur nella consapevolezza che i processi mnemonici e la coscienza non sono obiettivi, nitidi, attendibili. Con istinto e tecnica, illustra il fiume del tempo, dove ogni cosa è in moto perenne, dove la fugacità non permette di cogliere l’essenza, l’incessante mobilità sfida l’occhio e falsa la percezione, minando ogni tentativo di messa a fuoco e cognizione. Fino al 27 aprile 2013
Geyin Li, Inquietudine, video, 2011