Circa 50, tra case editrici, artigiani della carta e artisti, hanno dato vita a Bologna – parallelamente ad Artefiera – all’appuntamento con le pubblicazioni cartacee e digitali indipendenti tra cui libri d’artista, cataloghi, progetti di graphic design, periodici e zines di Fruit Exhibition 2019.
È così che troviamo l’artista Stefano Pasquini con la sua rivista Obsolete Shit autoprodotta che cambia formato e tiratura ad ogni numero. Un’evoluzione di quella che era la rivista Plages negli anni 80/90.
Ediciones Tralari è una piccola casa editrice spagnola che produce, con notevole abilità in cartotecnica, libricini interattivi per grandi e piccini. L’interattività non vuol dire alta tecnologia o elettronica. Ogni prodotto ti porta ad interagire con esso. Molto simpatico il segnalibro che regalano, che può diventare un cartello maniglia per le porte, con su scritto “Non aprire, le idee potrebbero scappare”.
Il duo torinese Lepalle.it gioca con la figura del cerchio in tutti i suoi prodotti. Ci sono i sottobicchieri in carta lavabile con frasi incoraggianti come “Quando vuoi ci sono”, i lampadari in cartone pressato e i notebooks con le pagine nere e la copertina con le scritte, sempre nel cerchio, “Ma che ci vuole a farlo” o “Abbiamo esaurito il badget”.
Molti espositori hanno proposto quaderni con legature artigianali, su tutte la cucitura copta col suo fascino dei fili scoperti sul dorso. Difficile riassumere comunque le mille sfaccettature di questa piccola fiera che, se vogliamo muovere una piccola critica, ci è sembrata un po’ “costretta” nelle stanze di Palazzo Isolani.
All’esposizione sono stati affiancati gli immancabili “talk”, la prima edizione del premio FIP rivolto ai migliori prototipi di libro artistico, progetti editoriali indipendenti e zines da stampare su carta Favini, lectures e performance.
Insomma, per chi conosce Flat a Torino dove il libro d’artista la fa da padrona, il fascino di questa piccola fiera è legata al fatto che gli espositori presenti presentano lavori propri e non libri di artisti famosi o mainstream.