Fluidità, fuga, perdita. Non-luogo e non-tempo. Spaesamento, straniamento, perturbanza. Identità, alterità, non-relazione. Le storie di Francesca Loprieno non hanno inizio e non hanno fine. Forse non sono storie. I percorsi della sua ricerca si sviluppano da un nucleo centrale essenziale che accoglie riflessioni e interrogativi su tematiche come quelle dell’attraversamento e del viaggio, della perdita della condizione stabile dello spazio e della condizione certa del tempo.
La sua personale al Museo Nuova Era di Bari, Transizioni, inaugurerà il 6 per concludersi il 30 Maggio. Nella lunga sequenza fotografica, Transizioni posiziona l’obiettivo su un punto fisso di una strada vuota e priva di ogni indicazione architettonica e cattura ogni mutazione di luce, ogni variazione percettiva, ogni cambiamento determinato dalla presenza umana. Piccole folle anonime vanno, vengono, attraversano obliquamente. Seppur per brevi istanti, la città è di volta in volta trasformata. Nel video Next Station, la giovane artista indaga il non-luogo di una stazione ferroviaria abitata dal vuoto, dalla velocità, dall’impersonalità, dall’impermanenza e dalla frammentarietà caotica.