Fino al 14 giugno 2014 a Istanbul presso la Galata Rum Okulu, Flavio Favelli espone le proprie opere con una personale dal titolo Grape Juice. La mostra, promossa dall’Ambasciata d’Italia in Turchia, dall’’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul, dal Yapı Kredi Cultural Activities Arts and Publishing e dalla Camera di Commercio Italiana in Turchia e AlbumArte, su un progetto di Cristina Cobianchi di AlbumArte, Roma e a cura di Vittorio Urbani, rientra nelle iniziative organizzate per la terza edizione del ciclo Anteprima, dove l’artista Flavio Favelli è stato invitato a partecipare per un progetto di residenza d’artista. “Il senso di una mostra che esce da una residenza”, dichiara il curatore Vittorio Urbani, “sta nel mettere alla prova la capacità dell’artista di reagire ad un ambiente a lui estraneo. Questa capacità deve anche comprendere una certa velocità, dato il breve tempo concesso fra il provare emozioni e il realizzare una produzione. Flavio Favelli a Istanbul reagirà ad una società che da due secoli si interroga sulla propria posizione nel campo della Modernità, e il cui recente “successo” internazionale è ora adombrato dalle recenti difficoltà della politica e dal disagio sociale”. Flavio Favelli, fiorentino di nascita ma da sempre residente a Bologna, ha sviluppato la sua pratica artistica partendo da un concetto intimo e molto personale di tempo e spazio. Assemblando diversi oggetti come: cancelli, panche, porte, ringhiere, balconi, sedie, tavoli, specchi, tappeti e lampadari, l’artista crea opere d’aspetto funzionale che trasformano l’atmosfera dei luoghi che li contengono, caricandoli di emozioni personali e al contempo universali.
Flavio Favelli è nato a Firenze nel 1967, vive e lavora a Savigno (Bologna). Dopo la Laurea in Storia Orientale all’Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001). Ha esposto in numerosi musei, gallerie, spazi pubblici e privati, sia in Italia che all’estero: Galleria Francesca Minini, Milano, 2014; SALES, Roma, 2010 e 2013; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, 2007 e Castello di Rivoli, 2012, Torino; Maison Rouge, Parigi 2007; Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles, 2004; Maze Gallery, Torino, 2003 e in due grandi mostre internazionali: Italics (Palazzo Grassi, Venezia and MOCA, Chicago, 2009) e Spazio (Museo MAXXI, Roma, 2010). Ha partecipato a due edizioni della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia: la 50°, nella sezione “Clandestini” a cura di F. Bonami (2003) e la 55°, al Padiglione Italia a cura di B. Pietromarchi (2013), oltre che all’XI edizioe della Biennale de L’Avana, Cuba (2012).