È stato divertente seguire gli sviluppi dell’articolo intitolato “Oral, Anal” dedicato a quel barcone azzurrino approdato all’Arsenale di Venezia; il quale, da quanto ho capito, più che operazione artistica di un singolo Büchel qualsiasi, è stata il frutto di un’azione collettiva, cioè il frutto di una lunga serie di influenti firme di uomini, donne e istituzioni che, a vario titolo, hanno contribuito a questa esposizione. Molto divertente; lo ammetto. Non quanto il ricercato abbigliamento di Milovan Farronato, certo; diamo a Milovan quel che è di Milovan: opera nelle opere del padiglione Italia, che per poco le annebbia. Tuttavia, come spesso capita in questi casi, l’articolo, che ha raggiunto numeri di lettura paragonabili a un fortunato filmato di Pornhub, anche dei più schifosi, è riuscito a smascherare una diffusa miseria emotiva e intellettuale.
Cosa intendo dire? Alcuni, appellandomi ipocrita, volgare, con falsa coscienza e uomo dalla mentalità chiusa, hanno pensato che …
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