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Finalmente apre il Padiglione Venezuela

L’arte e la cultura respingono qualsiasi avversità e il Venezuela, dopo la mancata apertura del proprio Padiglione durante i giorni di inaugurazione della Biennale – dai più tristemente ignorata – oggi spalanca le proprie porte al mondo dell’arte. Come è noto, la situazione politica del Paese versa in stato di crisi da tempo, drammatica è la situazione con gli Stati Uniti e solo di qualche giorno fa le dichiarazioni del ministro degli Esteri del Jorge Arreaza pronto a iniziare il processo dei negoziati con i colleghi americani. Si possono pertanto immaginare quali i motivi del ritardo dell’inaugurazione. Un Venezuela che, tuttavia, oggi sorprende con grande entusiasmo attraverso un’arte vitale e pulsante nonostante il blocco economico, grazie alle opere dei quattro artisti: Gabriel López , Ricardo García, Nelson Rangel e Natalie Rocha (quest’ultima residente in Spagna) che portano a Venezia i temi del petrolio, dell’ancestralità, delle migrazioni, della ribellione e dell’antimperialismo. Lo fanno attraverso la metafora delle tre finestre, dell’identità nel tempo e nello spazio costruendo un Padiglione formalmente elegante e coinvolgente, certamente uno dei migliori delle ultime edizioni. Un Padiglione che nulla ha che invidiare a quelli dei vicini di casa e che anzi, avrebbe meritato e meriterebbe almeno una menzione speciale fuori programma. Così ci auguriamo.

Per un approfondimento sulla presenza del Venezuela in Biennale rimandiamo all’accurata intervista di Geraldina Colotti sulle pagine de L’Antidiplomatico: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-caracas_intervista_al_ministro_della_cultura_ernesto_villegas__stiamo_pi_vicini_allindipendenza_di_portorico_che_alla_ricolonizzazione_del_venezuela/5496_28434/

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