Casa Testori ospita la seconda proposta della rassegna Pocket Pair, attraverso la quale un curatore è invitato a presentare due giovani artisti. Il piano terra della sede di Novate Milanese si anima di video e installazioni, in una doppia personale curata da Carlo Sala. Il titolo della mostra è Persona ed è l’esito di un dialogo tra Filippo Berta e Christian Fogarolli, due artisti che con la complicità del curatore, hanno selezionato una serie di lavori in continuità con la figura di Giovanni Testori.
L’esposizione si apre nella “Sala da pranzo” con l’opera Loose (2017) di Christian Fogarolli (Trento, 1983), un’immagine d’archivio di cui l’artista si appropria e che ci appare solo in seguito ad un’attenta analisi del piombo informe su cui è posta, invitando il visitatore ad avvicinarsi e ad analizzarla con cura. Il messaggio veicolato è quello di andare oltre le apparenze e di scavare nel profondo di ogni individuo, in linea con il tema della mostra. Il fil rouge che lega le opere esposte è proprio lo studio del rapporto oggi esistente tra società e individuo e, in particolare, il modo in cui il singolo entra in frizione con l’eccessiva normativa e omologazione che le strutture sociali gli impongono. Filippo Berta (Treviglio, 1977) tratta tale argomento nelle sue performance qui rievocate attraverso le foto e le videoinstallazioni come Déjà vu (2008) in cui sei coppie di gemelli giocano al tiro alla fune. Dietro l’apparente ludicità del gesto, l’artista riflette circa la competitività insita in noi, qui espressa tra persone con lo stesso corredo genetico.
Tra i lavori di Christian Fogarolli esposti in mostra, nella sala del “Giardino d’inverno” è presente al centro una teca, semplice dal punto di vista formale, contenente una serie di pubblicazioni che dal 1952 al 2015 hanno arbitrariamente catalogato i disturbi mentali. Con Leaven (2017) l’artista sottolinea la contraddizione che si cela dietro il gesto di un ristretto numero di individui di voler catalogare l’intera razza umana, definendo il concetto – vario e mutevole – di normalità.
E proprio le contraddizioni sociali sono indagate da Filippo Berta nella sua performance A nostra immagine e somiglianza studiata per Casa Testori. Negli spazi della “Cantina” un uomo seduto su uno sgabello, fa girare la catenella a forma di coroncina del Rosario, quasi un’allegoria del rapporto uomo-società dove il gesto minimo e banale del gioco con una collana che girando finisce a terra, qui diviene altamente simbolico. L’artista ridimensiona l’intero sistema di idoli, feticci e normative che la società ha costruito intorno a noi, questo però riesce a sgretolarsi facilmente grazie ad un semplice gesto che priva l’oggetto del suo valore sacro solo per rivendicare il libero arbitrio.
Filippo Berta / Christian Fogarolli – Persona
Fino al 22 luglio 2018
CASA TESTORI
L.go Testori – Novate Milanese – Lombardia