Venerdì 11 settembre 2015, alle ore 18.00, l’ex ospedale psichiatrico Sant’Antonio Abate di Teramo apre i battenti per l’inaugurazione della mostra Qui solamente pochi, forse neppure i veri (a cura di Giuliana Benassi), appuntamento artistico nell’ambito della prima edizione del Festival della Follia che vedrà per quattro giorni consecutivi (11-14 settembre) la città di Teramo impegnata in diverse iniziative culturali vertenti attorno la tematica della follia. Il titolo della mostra Qui solamente pochi, forse neppure i veri recupera l’epigrafe, ora smantellata, che era apposta all’ingresso del complesso ospedaliero: un velato monito sulla precarietà del concetto di follia e testimonianza di come esso abbia percorso arbitrariamente la storia. In particolare la storia dell’ex-manicomio di Teramo si intreccia con quella della ricerca psichiatrica e della storia sociale. Infatti, l’ospedale psichiatrico di Sant’Antonio Abate è considerato uno dei complessi più importanti d’Italia e d’Europa per il gran numero dei cosiddetti alienati mentali che fu in grado di ospitare e per l’avvicendamento di diverse figure dirigenziali impegnate nella ricerca, fino alla chiusura della struttura manicomiale in seguito alla legge Basaglia del 1978. Ciò che resta attualmente è uno spazio tanto monumentale quanto inquietante poiché intatto nella sua decadenza e nel potere evocativo capace di testimoniare ancora oggi le vite di coloro che abitarono i pochi metri quadri a disposizione negli anni (o nelle vite) di degenza. In questo senso la mostra Qui solamente pochi, forse neppure i veri vuole introdursi in alcuni antri dell’ingresso del complesso manicomiale proponendo -attraverso le opere di sette artisti diversi tra loro per linguaggio e generazione (Vincenzo Core&Fabio Scacchioli, Paolo di Giosia, PierGiuseppe Di Tanno, Emiliano Maggi, Corrado Sassi e Fabrizio Sclocchini)- molteplici letture che abbracciano il tema della follia sia attraverso una riflessione sulle vicende umane e identitarie dei cosiddetti “alienati mentali”, sia affrontando uno sconfinamento nella dimensione storica della memoria. Le opere in mostra si pongono in dialogo con lo spazio funzionando come una sorta di batteria volta a creare circuiti e cortocircuiti di significato per ritessere, rievocare e in un certo senso animare, con drammaticità e ironia, le derive della follia. La mostra vuole anche essere un coro a più voci capace di creare un discorso “polifonico” in cui vengano fuori le plurime identità dei singoli artisti e, conseguentemente, di attivare un confronto tra linguaggi e sensibilità diverse tra loro: Corrado Sassi sembra misurare con sottile ironia, attraverso tele intessute e una video-installazione, la distanza tra la vita e la morte intesa come desiderio dell’una e dell’atra; Emiliano Maggi riflette sulla follia in senso rituale, presentando un’installazione “celebrativa” che si avvale delle caratteristiche del luogo per farsi metafora di altro; Fabrizio Sclocchini gioca con la ridondanza dello spazio presentando un dittico che immortala uno scorcio dell’ex-manicomio di Teramo attualmente inaccessibile, una sorta di “psicosi architettonica” ritratta; PierGiuseppe Di Tanno abbraccia la performance per inscenare e incarnare allo stesso tempo la follia come possibile ricerca interiore. Un contributo alla memoria storica è dato invece dalle opere di Paolo di Giosia il quale dopo un lavoro documentario sul complesso dell’ex-manicomio, presenta una personale sintesi installativa; infine il duo Vincenzo Core&Fabio Scacchioli, con una video installazione innesca una riflessione sulla follia in chiave universale, attraverso un uso del suono e dell’immagine ossimorico e rapsodico.
*La mostra è aperta al pubblico dalle ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00, nei giorni di durata del Festival della Follia (11-14 settembre).
Abbigliamento consigliato: scarpe da ginnastica, pantaloni.
L’ingresso è consentito a gruppi di max. sette persone alla volta. Sono previste visite guidate.
Biografie artisti: Vincenzo Core & Fabio Scacchioli (1979) (1982). Vivono e lavorano a Roma. (artisti, rispettivamente musicista e film-maker). Collaborano dal 2009. Lavorano con film, video, installazioni, live performance. La loro ricerca si concentra sulla relazione immagine-suono, e sui concetti di audiovisione e cinema espanso, oltre che sul rapporto tra percezione e pensiero. I loro lavori hanno partecipato a numerosi festival e mostre in tutto il mondo (Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Torino Film Festival, London Film Festival, Chicago Underground Film Festival tra gli altri) ottenendo numerosi riconoscimenti. Paolo di Giosia (1961). Vive e lavora a Teramo. (artista e fotografo) Appassionato di fotografia sin da ragazzo, fotografa prevalentemente in bianco e nero in modo analogico. Ha tenuto numerose mostre personali e ha partecipato a diverse collettive, collaborando con gallerie italiane ed estere. Ha pubblicato i volumi fotografici Il Silenzio, Solitudini, Carezze sopra le rughe, Appunti (in collaborazione con G.Marcocci), ECT – Electro Convulsive Treatment. PierGiuseppe Di Tanno (1983). Vive e lavora tra l’India e l’Italia. (artista e attore). Diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma nel 2006. Nel 2007 inizia una stretta collaborazione col Teatro Nazionale Croato “Ivan Pl. Zajc” di Fiume. Il suo è un percorso di densa contaminazione fra il teatro e la danza. In qualità di trainer cura la preparazione fisica di varie compagnie in Europa, da Bruxelles a Istanbul, e in India. Negli ultimi anni è creatore di performances ospitate in Italia e in Scozia e autore di messe in scena di testi contemporanei. Attualmente collabora con il collettivo Industria Indipendente di Roma. Emiliano Maggi (1977). Vive e lavora a Roma. (artista e perforare). La sua ricerca artistica si pone come dialogo tra il simbolismo, l’iconografia antropologica, la mitologia e la natura. Performance, installazioni, costumi, fotografie e video sono i mezzi che impiega per creare ambienti fisici e mentali in cui l’aspetto ancestrale della natura viene indagato in termini empirici e sensoriali. Ha esposto in diverse mostre, personali e collettive, in Italia e all’estero. Corrado Sassi (1965). Vive e lavora a Roma. (artista e regista). La sua ricerca artistica nasce negli anni ’90 in campo fotografico, lavorando come attore nel cinema e nel mondo pubblicitario. Nel 1994 frequenta l’International Center of Photography di New York, dove si diploma in Fotogiornalismo. Negli ultimi anni la sua ricerca personale si è focalizzata oltre che sulla fotografia, anche su istallazioni, performances e disegno su carta. Ha esposto in numerose mostre, collettive e personali. Nel 2012 ha prodotto il suo primo lungometraggio “WAVES”, che è stato selezionato in concorso al Festival del Cinema di Roma. Fabrizio Sclocchini (1960). Vive e lavora a Teramo. (artista e scrittore). Dal 1990 è impegnato nella fotografia sociale e di natura. Ha effettuato varie ricerche di storia dell’arte e architettura e ha collaborato con diverse figure intellettuali come Mimmo Jodice, Franco Loi e Gianni D’Elia. Ha esposto in diverse mostre personali e collettiva, in Italia e all’estero. I suoi lavori sono esposti in diversi musei, qui ricordiamo il Museo della Follia di Mantova.
IL FESTIVAL
Dedicato ai folli, agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
Dedicato agli artisti, agli scrittori, ai registi, agli studiosi che si sono cimentati attraverso intelligenze e linguaggi diversi sulla follia.
Tutti gli eventi della 1° Edizione del Festival della Follia:
– VENERDì 11 SETTEMBRE
ore 16.30 Auditorium San Carlo, Museo Civico Archeologico F. Savini
Tavola Rotonda «Storia di un Manicomio: conservazione, recupero e valorizzazione dell’Ex Ospedale Psichiatrico di S. Antonio Abate»
ore 18.00 Ex Ospedale Psichiatrico di Sant’Antonio Abate
Opening Mostra d’Arte Contemporanea «Qui solamente pochi, forse neppure i veri»
Artisti: Vincenzo Core&Fabio Scacchioli, Paolo Di Giosia, PierGiuseppe Di Tanno, Emiliano Maggi, Corrado Sassi, Fabrizio Sclocchini.
La mostra sarà aperta al pubblico dalle ore 10-13 e 16-20, nei 12, 13 e 14 settembre. L’accesso alla mostra richiede liberatoria firmata. Abbigliamento consigliato: scarpe da ginnastica, pantaloni. L’ingresso sarà consentito a gruppi di max. sette persone alla volta.
ore 21.00Auditorium San Carlo, Museo Civico Archeologico F. Savini
«Eros e follia» incontro con lo psichiatra e sociologo Paolo CREPET
– SABATO 12 SETTEMBRE
ore 9.00 ( intera giornata)Piazzetta del Sole
Mercatino sociale di opere artigianali a cura della Cooperativa Onlus Filadelfia
ore 9.30 – 14.00 Auditorium San Carlo, Museo Civico Archeologico F. Savini
Convegno scientifico «La follia al femminile: dall’esclusione alla cura». Tra i relatori gli psichiatri: Cesario Bellantuono, Domenico De Berardis, Massimo Di Giannantonio, Giovanni Martinotti, Giampaolo Perna, Nicola Serroni, Alessandro Valchera
ore 17.00 Piazzetta del Sole
Spettacolo per bambini «La favola di Biancaneve» a cura della Cooperativa Onlus Filadelfia
ore 18.00Auditorium San Carlo, Museo Civico Archeologico F. Savini
«Poeti e filosofi folli» dibattito con il giornalista e scrittore Marcello VENEZIANI
ore 19.00 Centro storico
Performance di danza e musica «Tramonto tra matti»
– DOMENICA 13 SETTEMBRE
ore 9.00-12.00 Piazzetta del Sole
Mercatino sociale di opere artigianali a cura della Cooperativa Onlus Filadelfia
ore 18.00 Auditorium San Carlo, Museo Civico Archeologico F. Savini
«La Follia nell’arte» incontro e dibattito con il critico d’arte Vittorio SGARBI
ore 20.30 Auditorium San Carlo, Museo Civico Archeologico F. Savini
Proiezione del Film «Il papà di Giovanna» e dibattito con il regista e produttore Pupi AVATI
– LUNEDì 14 SETTEMBRE
ore 18.00 L’Arca – Laboratorio per le arti contemporanee
«Repertorio delle città dei matti: il campanilismo della follia» incontro con lo scrittore e interprete Paolo NORI
La partecipazione a tutte le iniziative è gratuita
Info: http://www.festivaldellafollia.it – info@festivaldellafollia.it