La Labs Gallery di Bologna, galleria che promuove il lavoro delle avanguardie italiane e internazionali, presenta uno spaccato della produzione di Fernando De Filippi (Lecce 1940), di un particolare momento della storia del nostro paese. Lavori realizzati con linguaggi diversi: dalla fotografia al cinema al manifesto.
Sono proposti per l’occasione cicli di lavori come Sostituzione del 1974, in cui De Filippi assume le sembianze di Lenin. Un lavoro che può essere letto come uno dei più interessanti esempi di Body Art italiana. «Si tratta di un’opera di matrice esistenziale-come scritto in catalogo- in cui si appropria del personaggio con una frequentazione continua, entrando anche o forse, soprattutto, nella sua sfera più intima».
In mostra sono anche Trascrizioni (1975), in quest’opera attraverso un allenamento quotidiano, De Filippi riesce a impossessarsi della scrittura dello statista russo. Del 1976 è Tra esibizione e occultamento, un lavoro che potrebbe essere definito di Land Art politica, in cui l’artista trascrive sul bagnasciuga della Sardegna e della Camargue alcuni stralci degli scritti dedicati all’arte da Karl Marx. Sono, inoltre, in mostra parecchi Slogan (1975-1979), testi estrapolati dal loro contesto: gli scritti sull’arte di Marx ed Engels, tesi a provocare nel pubblico dell’arte e non solo una reazione di un certo tipo.
Un gruppo di lavori, quelli proposti in mostra, strettamente legati al periodo storico nel quale sono stati prodotti, che innescano un interessante dibattito sul significato dell’arte italiana anche in relazione a un più ampio contesto internazionale.
Inaugurazione sabato 17 gennaio 2015 alle ore 18.00. La mostra sarà accompagnata da un volume, pubblicato da Sala Editori, a cura di Angela Madesani.