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Fabrice de Nola Genius Loci. Dentro e oltre il racconto

Palazzo Ajutamicristo a Palermo ospita Genius Loci. Dentro e oltre il racconto, mostra personale di Fabrice de Nola a cura di Desirée Maida. Genius Loci. Dentro e oltre il racconto partecipa  della VII edizione di I-Design ed è inoltre inserita nei programmi di Palermo Capitale Italiana della Cultura e Manifesta 12 Collateral Events. L’esposizione, come suggeritoci dal titolo della stessa, si prefigge di approfondire – e riscattare – la figura del Genio di Palermo e dunque i significati politici, religiosi e sociali che ad esso sottendono, trasponendo su tela storie, miti, tradizioni e leggende che Fabrice de Nola raccoglie e organizza in nuove forme di racconto, concepite come architetture dell’informazione che si concretizzano in un fare artistico che commette sapientemente e con esiti di stupore la pittura e le tecniche multimediali.

Belga per nascita e cosmopolita per scelta, de Nola si trasferisce definitivamente a Palermo nel 2010 , sedotto dal malioso canto di sirena di una città bellissima e potente, raffinata e selvatica, sontuosa e decadente. L’artista ne riconosce con nettezza le attitudini e ne fa oggetto di un approfondimento esatto, analitico. Focus del suo abile bisturi indagatorio è proprio il Genio di Palermo, figura misteriosa, da sempre oggetto di fabulazioni fascinose, un po’ daimon e un po’ potestà. L’interesse nei confronti di questo genius loci nasce quasi per caso, per curiosità, da parte di un artista dalle origini ibride che prepotentemente sente la necessità di escavare la storia del luogo in cui vive per trarne con metodo la radice più arcaica. “Panormus conca aurea suos devorat alienos nutrit” “Palermo conca d’oro divora i suoi e nutre gli altri” si legge nell’iscrizione che accompagna la statua del Genio custodita all’interno del Palazzo Pretorio. Un motto che sembrerebbe esaltare, stando all’interpretazione più diffusa, l’ospitalità della città nei confronti degli stranieri, la propensione al farli sentire a casa propria. Straniero e panormita d’adozione, Fabrice de Nola respira in prima persona la capacità d’apertura all’altro che è del capoluogo siciliano e dei suoi cittadini. Da sempre Palermo è tutta-porto, asilo, luogo d’accoglienza. Nei suoi vicoli di kasbah s’intrecciano epidermidi ed idiomi: essa (pur nelle sue mille contraddizioni) è per destino innato ed ineludibile un affascinante amalgama vivente di nature e di culture differenti. L’idea del limen, del limite artificiosamente imposto, del confine decade  qui naturalmente. Ed è al contempo questa, tematica estremamente ficcante oggi in un momento storico petroso ed aspro quale quello che stiamo vivendo.

Scrive Maida: “Oggi come non mai, il concetto di ‘confine’ segna e delimita – in senso lato e figurato – gli spazi e il sistema di relazioni tra gli esseri umani, andando oltre gli ambiti geopolitici cui il termine è usualmente connesso, e giungendo a toccare le delicate e multiformi dinamiche della cultura, delle tradizioni, dell’identità intesa come consapevolezza delle proprie radici e della propria storia, un patrimonio da tramandare e da mettere in relazione con altre storie, altre culture, altri racconti di identità. Ma in un mondo, come quello contemporaneo, che non smette di guardare al futuro e di progettare scenari sempre nuovi anche grazie all’utilizzo delle più sofisticate tecnologie, è ancora possibile, e ha un senso, mettere in relazione racconti di storie, culture e identità nonostante governi e popoli tendano ad alzare barriere, demarcare confini, tagliare ponti, chiudere porti? È ancora possibile superare il clima di solipsismo dilagante che sembra attanagliare l’era odierna e travalicare i confini fisici e concettuali che separano i popoli e le loro culture? E a quali linguaggi potrebbe essere affidato il racconto di queste storie?”

Il superamento del confine diviene per de Nola, fulcro della propria ricerca in un mirabile edificio teoretico che s’abbevera a una fonte multi-disciplinare. Ma il superamento del confine s’invera anche nella genesi e nella fruizione dell’opera di de Nola: in una dilatazione meta-linguistica e meta-spaziale egli coniuga l’immagine pittorica di fiamminga esattezza alle nuove tecnologie, come l’elaborazione digitale, il codice QR e la realtà aumentata. Tutti strumenti atti a estendere la narrazione tessuta tra le trame dei dipinti. Racconti di tradizioni, di luoghi, di identità, di simbologie e credenze, di popoli.

Genius Loci. Dentro e oltre il racconto

Fino al 4 Novembre

Palazzo Ajutamicristo

Via Giuseppe Garibaldi, 23, 90133 Palermo PA

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