XI CONCORSO INTERNAZIONALE DI ARTE FABBRILE
Si è appena svolto dal 3 al 5 agosto, nel piccolo comune di San Marco d’Alunzio in provincia di Messina, l’XI Concorso Internazionale di Arte Fabbrile.
L’evento, organizzato dall’Associazione italiana Fabbri d’Arte, ha visto la partecipazione di più di 40 artisti del ferro provenienti da vari paesi (Italia, Israele, Ucraina, Russia, Lituania, Repubblica Ceca, Cile).
Quattro forge costantemente accese in un laboratorio a cielo aperto, hanno visto avvicendarsi i forgiatori con turni di 3 ore ciascuno dal venerdì alla domenica pomeriggio quando si è riunita la giuria – presieduta dallo storico dell’arte prof.ssa Mariateresa Zagone e composta dal Sindaco del comune aluntino Arch. Dino Castrovinci, dall’ Arch. e fotografo di settore Carmelo Micieli, dal Maestro Giovanni Rotondo, Presidente dell’Associazione Italiana Fabbri d’Arte e dal Direttore artistico della kermesse, Arch. Dario Iacono – per decretare i vincitori.
Gli artisti con i propri team, i giurati, i fotografi sono stati ospiti della comunità nebroidea che li ha accolti con l’antico spirito della xenia, servendo loro i pasti nella mensa della scuola materna dove, con spirito di abnegazione e un’antica voglia di far bene, quattro cuochi si sono prodigati per pranzi e cene comunitari che hanno riscaldato l’anima rendendo tangibile il tema del concorso che quest’anno era quello dell’”Accoglienza”. All’interno della manifestazione che ha avuto carattere di “Residenza d’artista” seppur breve, si è svolta una tavola rotonda sul tema “Evoluzione dell’Arte del Ferro. Tendenze e tecniche” presso l’Auditorium-chiesa di Santa Maria dei Poveri, moderata dall’editore Antonello Rizzo. Presso lo stesso Auditorium sono state inoltre esposte molte delle opere che hanno partecipato alle precedenti edizioni, nonché il “Museo del mare itinerante” del Maestro Fabio Pilato.
Il paese di San Marco d’Alunzio, per la sua posizione fra l’Etna e lo Stromboli, è stato la cornice suggestiva di un concorso che vede il fuoco come elemento basilare col quale la sapienza dell’antico mestiere della forgiatura mostra tutta la sua potenzialità di modellazione plastica epifanizzando l’etimologia stessa della parola greca technè che indica proprio il saper fare, la perizia senza la quale l’Arte non può esistere e con la quale la forgiatura si è fatta parola, espressione della materia.
Ha vinto lo scultore Antonio Sergi con l’opera “Ti prego, abbracciami” sulla quale c’è stata grande convergenza per la sua politezza formale unita ad un design raffinato ed essenziale.
Il soggetto, una madre che abbraccia un bambino dalla figuratività intensa, esprime la poetica di una dimensione arcaica non priva di misura e consapevolezza. La scultura, nella sua stasi, sembra ispirarsi all’Antico Egitto o a taluna statuaria Etrusca e, nel suo dialogo silenzioso, suggerisce il legame al di là dell’abbraccio. Inoltre l’elaborazione formale mira a stabilire un rapporto metaforico fra la figura femminile e l’energia del grembo cosicché la madre si accampa nello spazio solida come una dea sulla cui superficie, pulitissima, sembrano rincorrersi le ombre e la luce.
Mariateresa Zagone
Data e Ora
03/08/2018 / Tutto il giorno
Luogo
Auditorium, San Marco d\' Alunzio, Messina