Per la prima edizione di Rimini Arte un progetto sul pop contemporaneo di Raffaella A. Caruso.
Una nuova fiera. Due patron, Gilberto Tedaldi, fondatore di Romagna Fiere e Nicola Rossi, fondatore e amministratore unico di Nord Est Fair. Forlivese il primo, padovano il secondo, entrambi guardano a una carta geografica senza confini dove tra le città e i loro supposti “campanili” è possibile costruire corrispondenze e ponti che uniscano. Ecco dunque Rimini Arte, una delle più grandi mostre-mercato dedicate all’Arte moderna e Contemporanea di tutto il Centro-Nord Italia, ospitata su ben 16.000 metri quadrati di spazi espositivi, all’interno dei padiglioni di Rimini Fiera ingresso Est.
La 1ª edizione si svolgerà dal 12 al 14 dicembre 2015 e sarà un grande evento culturale, con Gallerie d’Arte tra le più importanti in Italia, mostre museali, eventi collaterali, convegni, workshop, laboratori creativi, premi e concorsi dedicati alle principali forme espressive della contemporaneità.
Due concetti per una fiera che si pone , pur nella solida tradizione espositiva delle migliori gallerie d’Italia, come fiera traversale: tra Nord e Sud e tra Arte e Moda nello splendido quartiere fieristico di una città strategico crocevia che sempre ha dettato le tendenze glamour delle tribù metropolitane.
Ecco dunque un collaterale site specific per Rimini Arte che parla la lingua veloce e street della pop art: SI FA PRESTO A DIRE POP! a cura di Raffaella A. Caruso. Protagonisti gli artisti Maurizio Ceccarelli e Aidan.
Maurizio Ceccarelli dà nuova vita ai manifesti delle strade di un mondo strappato, pieno di paure, contraddizioni e ancora di tanta bellezza. È come se nella frammentarietà della visione ricomponesse pulsioni e stimoli che in qualche modo latenti albergano in ognuno di noi. Il modello compositivo è il decollage, ma il modulo con cui i manifesti sono assemblati è più vicino alla street che alla lezione di Rotella e le icone che Ceccarelli va a pescare sono quelle che di una generazione che uscita dal boom economico vive la contestazione quasi come un estetico esercizio di stile. I suoi collage patinati dall’uso di resine, stese come pittura che lucida ed enfatizza anche la carta più povera, talvolta impreziositi da lustrini e glitter (come in Disco Barbie) sono una sorta di profani ex-voto del popolare; e quando arrivano a eccedere per particolarismo oggettuale, rappresentano contemporanee vanitas sul senso delle cose, bombe semiotiche in costante variazione del segno e dalle innumerevoli possibilità combinatorie. Prendono vita allora come in Revolution 20 circhi, bestiari immaginari, ibridi più vicini al post human che alle favole di La Fontaine, dove sacro e profano, natura ed artificio, uomo e animale si fondono in una tensione comunicativa quasi orgiastica, sensuale, che non rende più necessaria la lettura dei singoli segni. In tutta questa esuberanza un’attenzione finissima al problema della visione, a come l’occhio sia in grado di cogliere segni grafici (le tag dei writer) e tipografici (il retino di stampa) e una capacità compositiva lucidissima, in grado da subito di confrontarsi con la grande dimensione, sapendo perfettamente dove lo strappo sarà condotto e condurrà lo spettatore a guardare…
Una visione che esce dagli schemi della tradizione e che unisce con sensibilità pittorica unica il mondo di arte e tecnologia è il lavoro di Aidan. I primi esperimenti tra arte e tecnologia sono stati condotti proprio in ambito pop da Rauschenberg- installazione Oracle– in collaborazione con l’ingegnere Billy Kluver (il quale collaborò tra i tanti con Jasper Johns, Tinguely e con lo stesso Warhol- installazione Silver Clouds-) in quella che fu l’entusiasmante collettivo di E.A.T- Experiment in Art and Technologies. Il pop dunque in virtù della sovrapposizione e trasversalità dei linguaggi non poteva non utilizzare anche la tecnologia. Come il pop statunitense utilizzava i media del tempo cinema, cartoon, pubblicità, oggi Aidan utilizza realtà aumentata e lo smartphone, strumento che tutti ma proprio tutti oggi abbiamo tra le mani, in un processo di nuova democratizzazione dell’arte che supera tanti problemi di fruizione propri della video-arte e delle video installazioni. Formata da studi incisori classici si appassiona ben presto alla multimedialità, bruciando velocemente le tappe di un percorso anche istituzionale sino ad arrivare al MoMA PS1 nel 2013 (il suo video Check point è selezionato nel contest PopRally: Abstract currents per essere proiettato durante le mostre Inventing Abstraction, 1910–1925 e Abstract Generation: Now in Print), nel 2014 a Palazzo Reale a Milano (I HAVE A DREAM collettiva promossa dalla Fondazione Robert F. Kennedy ) e al MACRO (vincitrice del Premio Adrenalina), e alla GNAM di Roma nel 2015. Allo spettatore basterà inquadrare con il proprio dispositivo mobile le opere di Aidan per vederle in movimento, entrare nei sogni dell’artista che sono forse le nostre speranze…
Ma come nella migliore tradizione pop dell’uso della t-shirt come strumento di comunicazione e d’arte, gli spettatori di RiminiArte troveranno nell’ambito di questo progetto dedicato al pop contemporaneo anche una sorpresa: Aidan ha disegnato una t-shirt limited edition Keep Art and stay Fashion che interpreta lo stile trasversale di questa nuova fiera e del pop, unendo arte e moda: inquadrando con il proprio smartphone la t-shirt questa si metterà in movimento in real time esattamente come le opere, permettendo ai visitatori un viaggio virtuale nel mondo del pop , della moda e della comunicazione.
Cercare corrispondenze, rivivere passato, proiettarsi in immaginari altri e farli propri, sognare futuri. Il pop è come un affascinante vampiro che tra linfa da sé ma che offre ad artisti e visitatori motivazioni ed emozioni così diverse da sfuggire quasi ai propri modelli … Stay tuned, Stay ART e Si fa presto a dire PoP!
RIMINI ARTE
11-14 dicembre 2015
Venerdì 17-20
Sabato e domenica 11-20
Lunedì 11-14
Pad B7 e D7
Via Emilia 155
47921 Rimini
Data e Ora
11/12/2015 - 14/12/2015 / Tutto il giorno
Luogo
Rimini Arte- Fiera di Rimini