Sulla spinta emozionale delle verità drammatiche messe a nudo dagli incessanti movimenti di migranti, dalla crisi d’identità europea e dalla minaccia terroristica, due artisti come Antonio Fraddosio e Claudio Marini hanno iniziato, senza conoscersi, a dare forma a quell’inquietudine quasi apocalittica che agita il mondo col suo vento di follia. E a Gabriele Simongini è bastato solo cogliere la sintonia sorprendente fra le loro visioni pur così individualmente personali e metterle in dialogo al Museo Bilotti, nella mostra Salvarsi dal naufragio.
Il titolo della mostra si fonda sulla constatazione che a doversi salvare dal naufragio non sono solo i poveri migranti ma anche noi europei colpiti da una profonda crisi morale, arroccati nel cieco egoismo dei singoli nazionalismi e ormai indifferenti perfino a quel rispetto dei minimi diritti umani che ci hanno finora definiti e uniti come europei.
Le opere di Fraddosio e Marini, fra pittura e scultura, riflettono l’evoluzione apocalittica ed emergenziale di eventi e fenomeni inizialmente sottovalutati da tutti, soprattutto dai cosiddetti poteri forti, proprio quelli che hanno dato una spinta determinante a scatenarli. Ecco allora l’inquinamento ambientale planetario, il terrorismo più spietato, gli scontri etnici sempre più violenti e sanguinosi, e soprattutto l’immane afflusso di migranti che non conosce limiti, trasformando il Mediterraneo, come è stato detto, da “mare nostrum” in “mare monstrum”.
In queste opere c’è scritta in controluce la trascinante ed invincibile forza della vita che spinge i migranti ad attraversare mari su imbarcazioni di fortuna, a scalare muri, a percorrere centinaia di chilometri a piedi col timore fondato di essere respinti. Fra le trenta opere esposte diventano simboli concreti dell’inquietudine odierna le bandiere, chiuse in gabbia, sgualcite, strappate, liquefatte, vessilli in crisi e spogliati di qualsiasi retorica celebrativa. Ecco allora, nell’inquieto sommovimento materico che unisce i due artisti, opere come La Bandiera nera nella gabbia sospesa, Le onde nere o i dodici pannelli de L’isola nera di Fraddosio, oppure le bandiere nere (Iraq, Italia, Usa, Siria, ecc.), Zona Pericolo, il ciclo Mediterraneo di Marini.
Antonio Bernardo Fraddosio (Barletta, 1951) vive e lavora tra Roma e Tuscania. Fra le sue numerose mostre si segnalano nel 2012 le personali nelle sale di Villa Bottini a Lucca e nello Spazio Cerere a Roma. Nel 2011 è stato invitato nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia, con La Bandiera nera nella gabbia sospesa.
Claudio Marini (Velletri, 1947) vive e lavora a Velletri. Tra le sue mostre più importanti spiccano la partecipazione alla XL Biennale di Venezia nel 1982 e le personali nelle sale di Palazzo Sforza Cesarini a Genzano (2012) e di Palazzo Collicola a Spoleto (novembre 2015-febbraio 2016).
Data e Ora
06/05/2016 / 10:00 - 19:00
Luogo
Museo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese