Nella sua carriera Robert Barry (New York, 1936) ha sperimentato e attraversato una moltitudine di linguaggi, sempre coerenti con la linea di ricerca intrapresa dall’artista negli anni sessanta.
È allora che intraprende la sua esperienza nel mondo dell’arte con i primi quadri minimalisti, esplorando la relazione tra spazio dipinto e spazio vuoto, tra assenza e presenza di forma, sull’onda della pittura minimalista dell’epoca. Una linea di sperimentazione che poi l’artista porterà agli estremi arrivando fino al campo dell’immaterialità.
In mostra carte, tele, pannelli in legno dipinti. Parole e parti di testo che allargano, ampliano e spingono sempre il significato del lavoro oltre all’immediatezza dell’opera. Un conciso vocabolario composto di poche parole distillate, che evocano situazioni, che rimandano a un altrove e che provocano in ogni osservatore una reazione diversa, intima e personale. Un artista che apre la nostra percezione del mondo a significati nuovi con parole che diventano colori e figure, metafore e metonimie.
Le tele con le parole dipinte sembrano unire gli esordi pittorici con la successiva fase di ricerca sul linguaggio. I vetri e gli specchi sono un’evoluzione di questo lavoro e testimonianza della sua costante indagine dei media di cui si serve, arrivando fino a coinvolgere lo spazio circostante. Ed è proprio questo che accade nella seconda sala, dove protagonista sarà un’installazione di parole colorate che inonderanno la stanza dalla vetrata al pavimento.
Per l’occasione sarà pubblicato un piccolo libro disegnato da Robert Barry, dove parole colorate si alternano a silenziose pagine bianche.
Data e Ora
23/01/2019 / 19:00 - 21:00
Luogo
Francesca Minini