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Ricordo di Franco Gentilini alla Galleria Nazionale

In occasione della donazione di un gruppo di dipinti, opere grafiche e documenti alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, giovedì 26 settembre, alle ore 17.30, Giuseppe AppellaLorenzo CantatoreLuciana GentiliniStefano Marson e Claudia Palma ricordano Franco Gentilini (Faenza 1909 – Roma 1981) e il suo rapporto con Roma dove, compiuto il primo viaggio a Parigi e accettato alla XVII Biennale di Venezia, approda definitivamente nel 1932.

Comincia a frequentare la terza Saletta del Caffè Aragno e conosce Renato Barilli, Vincenzo Cardarelli, Emilio Cecchi, Giuseppe Ungaretti e i coetanei Leonardo Sinisgalli, Luigi Diemoz, Libero De Libero, Enrico Falqui e Corrado Cagli. Sembra una premonizione. Infatti, è nel nome della poesia, e non dei movimenti e delle scuole, che inizia e si compie l’intero percorso della pittura di Franco Gentilini, dal dolce paese della solatia Romagna alla grande avventura della Capitale, da Dino Campana a Ezra Pound, in una miriade di interessi che, oltre a compagni di strada come Raffaele Carrieri, Arnaldo Beccaria, Biagio Marin, Giorgio Caproni, Giorgio Vigolo, Aglauco Casadio, Romeo Lucchese, Cesare Vivaldi, Alfonso Gatto e Italo Calvino, annovera passioni ed amici quali Apollinaire, Mallarmé, Kafka, Alain Bosquet e Pieyre de Mandiargues. Senza tralasciare punti di contatto costante quali Dante, Boccaccio ed Ariosto.

A questi si accompagnano le immagini dei periodi di continua crescita in cui può dividersi la sua pittura, dopo il fuoco di Scipione e la nostalgia dell’antico cara alla Metafisica. Gli sviluppi, tra il 1941 e il 1981, dal momento dell’attenzione ai grandi caricaturisti (Ensor, Daumier, Picasso) alle scomposizioni cubiste care a Juan Gris, dai palinsesti della quotidianità (cattedrali, sirene, ponti di New York, ricordi d’infanzia, risvolti sociali) al colloquio con la morte, vedono sempre al centro la favola di Roma, con le sue architetture di una purezza ideale e quell’aria carica di mistero rintracciabile, ancora oggi, attraversando la città da Piazza Navona a Piazza del Popolo.

Gentilini non nasconde mai l’elaborazione artigianale che sostiene la composizione, e neppure rinuncia alle intenzioni rappresentative, alle forme realistiche che lo assediano: incardina lo spazio in un unico movimento nervoso della materia. In tal modo, può abbandonarsi al flusso del segno e poi del colore per coglierne fino in fondo il vigore e, in più casi, l’ebbrezza

giovedì 26 settembre 2019

ore 17.30

Sala delle Colonne

Ingresso libero

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

viale delle Belle Arti 131, Roma

Ingresso accessibile Via Gramsci 71

T +39 06 3229 8221

lagallerianazionale.com

 

orari di apertura

dal martedì alla domenica: 8.30 – 19.30

ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura



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Data e Ora
26/09/2019 / 17:30 - 20:00

Luogo
Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea