BASE / Progetti per l’arte Arte, in preparazione al VENTESIMO anno di attività che ricorrerà a settembre 2018 – anno durante il quale sono in programma le mostre di Roman Ondak, Pierre Huyghe, Ryan Gander, Rossella Biscotti e Saadane Afif – presenta giovedì 7 dicembre dalle ore 18 la prima mostra di Richard Long a Firenze. Il progetto dell’artista Inglese, famoso per aver contribuito in maniera del tutto personale alla poetica della Land Art dagli anni Sessanta in poi, è stato concepito appositamente per lo spazio non profit di Firenze ed ha il titolo di A R N O A V O N.
A R N O A V O N è il nuovo intervento di Richard Long costituito da due “mud works” che caratterizzano in maniera inedita due pareti specifiche del contenitore architettonico: un cerchio e un semi cerchio creati applicando il fango direttamente sul muro attraverso il solo uso delle mani. Il fango è uno degli elementi naturali costantemente presenti nell’opera di Long, ed è da lui ritenuto un ponte naturale tra l’acqua e la roccia. La fluidità di questo medium gli permette, cosi’, di disegnare forme geometriche attraverso gesti che distribuiscono il fango lungo le pareti dello spazio. E’ una pittura spontanea, che esplora le possibilità del disporsi della materia, ma anche che ne rivela l’energia intrinseca. Proprio come l’acqua di un fiume che fluisce verso il mare, cosi il fango fluisce dalle pareti verso il pavimento. Questa mostra e’ un omaggio all’Arno, il fiume di Firenze, che riporta nella mente dell’artista all’ Avon, il fiume che passa per la sua citta’ natale, Bristol, e con il cui fango l’artista ha lavorato moltissimo. L’uso di materiali locali e’ infatti una costante della pratica artistica di Long che lo avvicina ancor piu’ ai luoghi nei quali crea ed espone il suo lavoro. Come spiega lo stesso Long: “Ho sempre un’idea precisa della forma complessiva del lavoro, che è equilibrata dalla spontaneità dell’esecuzione. La velocità del gesto è importante perché è ciò che crea la traccia del getto, che mostra l’acquosità del fango, e l’acqua è il soggetto e l’oggetto principale di queste opere, mostrandone la natura. Sono interessato a questa tipicità della varietà cosmica: ogni pietra è diversa, come lo è ogni impronta delle dita, ogni nuvola, ogni getto, ogni camminata; e non si può entrare mai nello stesso fiume due volte”. L’artista riporta quindi nello spazio espositivo l’esperienza vissuta nel paesaggio, ricostruendo la sua relazione costante con la natura. Questa interazione è ricreata attraverso la gestualità del segno, proprio come avveniva nella pittura parietale preistorica, ed è testimonianza dell’aderenza radicale ai mezzi naturali e alla capacità di lavorare con il solo corpo umano.
Richard Long (Bristol, 1945; vive e lavora in Inghilterra) è considerato un esponente di rilievo della Land art sin da quando ha realizzato “A Line Made by Walking” nel 1967 – la foto di una linea tracciata camminando su di un prato – che ha stabilito un precedente nella storia dell’arte. Long fonda la sua esperienza artistica percorrendo montagne, vallate, spiagge, deserti e paesaggi innevati, disegnando archetipi geometrici con le sue impronte o con i materiali naturali raccolti sul luogo, che sono poi lasciati in situ come traccia. Questi interventi effimeri sono documentati da fotografie, mappe e testi, dove le distanze percorse a piedi e i nomi dei luoghi costituiscono il vocabolario di una poesia semplice e potente. Richard Long ha rappresentato la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia del 1976, e diversi musei internazionali hanno ospitato sue retrospettive tra cui il Guggenheim Museum di New York nel 1986; il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris nel 1993; il Philadelphia Museum of Art nel 1994; il National Museum of Art di Kyoto nel 1996; il San Francisco Museum of Modem Art nel 2006; lo Scottish National Gallery of Modern Art di Edinburgo nel 2007; la Tate Britain di Londra nel 2009; l’Hamburger Bahnhof di Berlino nel 2010; il Center of Contemporary Art Arnolfini di Bristol nel 2015. Nel 2016 si è tenuta la più grande personale di scultura outdoor a Houghton Hall (Norfolk, UK). Le opere di Long fanno parte della collezione permanente dei più importanti musei internazionali tra cui il Centre George Pompidou di Parigi, il Museum of Modern Art di New York, la Tate Britain di Londra, il Guggenheim Museum, lo Stedelijk Museum di Amsterdam e la Hoffmann Collection di Basilea.
Base / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. Base è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia. L’attività, iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in toscana e che promuovono, a Firenze, alcuni aspetti tra i più interessanti dell’arte di oggi. Base è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Fino adesso si sono tenute a Base oltre sessanta mostre tra le quali: Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub, Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West, Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, Davide Bertocchi, Pierre Bismuth, Olivier Mosset, Stefano Arienti, Erwin Wurm, Thomas Bayrle, Hans Schabus, Maurizio Mochetti, Lawrence Weiner, Amedeo Martegani, Gianni Caravaggio, Piero Golia, David Tremlett, Franco Vaccari, RADICALTOOLS (con Remo Buti, Gianni Pettena, Superstudio, Lapo Binazzi & Ufo, 9999, Zziggurat), Koo Jeong-A, Christian Jankowski, Giuseppe Gabellone, Martin Creed, Ken Lum, Jiri Kovanda, BASEOPEN (con Margherita Moscardini, Francesco Fonassi, Giuseppe Stampone, Giulio Delvè, Marcello Spada, Jacopo Miliani, Riccardo Giacconi, Jaya Cozzani/Marco Andrea Magni/Agostino Osio), Nicole Miller, Luca Trevisani che hanno sempre presentato progetti inediti, legati ad una personale lettura dello spazio. Base si propone come uno spazio aperto alla conoscenza degli aspetti più significativi dell’arte di oggi, italiana e internazionale, in una dialettica di segni e linguaggi che concorre a tenere aperto un confronto di idee sulla contemporaneità. Base è promossa da un gruppo aperto di artisti che si avvicendano nella conduzione dell’attività e si prefigge di coinvolgere, in una forma di partecipazione e supporto attivi, un numero sempre più vasto di artisti, studiosi, collezionisti, amici. Base si propone quindi come un necessario luogo di scambio di esperienze e di informazione che fanno parte di un patrimonio comune al quale tutti possono attingere. Base presenta mostre, progetti, confronti e dialoghi, proponendo differenti letture e prospettive su quanto di più interessante accade nell’arte e suoi territori limitrofi. Attualmente fanno parte del collettivo di Base: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi.
L’attività è promossa e sostenuta dagli artisti fondatori con il contributo dell’associazione BASExBASE / Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato / Regione Toscana / Si ringrazia la galleria Lorcan O’Neill di Roma per la collaborazione
Data e Ora
07/12/2017 / 18:00 - 22:00
Luogo
Base Firenze