Prende avvio il 7 dicembre 2018 il nuovo progetto di Fondazione Berengo all’interno degli spazi di Palazzo Franchetti. Un ciclo di mostre di arte contemporanea di ricerca, basate sulla forza dei contenuti e legate al vetro solo da un punto di vista concettuale e metaforico. Il suo titolo: Radical.
Radicale. Che concerne le radici, l’intima essenza di qualcosa. Radicale. Il cambiamento che mira a modificare un ordinamento o un’istituzione dalle fondamenta.
La Fondazione Berengo nasce per dare spazio e rilievo al rapporto vetro / arte contemporanea, linguaggio che negli anni ha imparato a padroneggiare e a praticare con perizia e sensibilità. La ricerca fatta in questo senso è strettamente legata alla fornace di Berengo Studio, ma non ha mai esaurito la sua portata vitale all’interno dei confini del vetro prodotto a Murano, aprendosi a collaborazioni, sperimentazioni e confronti. Se da un lato ha dimostrato di poter catalizzare l’attenzione di artisti del calibro di Monica Bonvicini, Tony Cragg, Erwin Wurm, Mona Hatoum, Jaume Plensa e altri, dall’altro lato con questo progetto vuole colmare un vuoto costituito dalla mancanza di spazio dedicato alla ricerca nell’arte contemporanea.
Radical, il nuovo progetto di Fondazione Berengo, vuole spingersi ancora più in là, ponendo l’attenzione su ciò che il mondo del vetro non ha ancora del tutto messo a fuoco: l’arte di ricerca, l’arte dell’oggi, rappresentata da artisti capaci e di sostanza, in grado di mettersi in relazione al materiale secondo un’ottica metaforica e concettuale. Per questo le mostre di Radical non si immaginano in vetro, ma piuttosto caratterizzate dai linguaggi più propri del contemporaneo, dall’installazione alla videoarte, dalla pittura alla performance e così via.
Il ciclo di mostre che prenderanno corpo all’interno degli spazi di Fondazione Berengo vogliono essere irriverenti, decise, coraggiose e soprattutto significative, necessarie.
Scrivono Penzo+Fiore, direttori artistici del progetto: “Le sue linee guide generali sono le caratteristiche che possiamo attribuire al materiale: il vetro non fa sconti, in fase di realizzazione bisogna saperne rispettare i tempi; è un materiale fragile e prezioso, prezioso perché fragile; un materiale che non ammette mezze misure, bisogna saperlo maneggiare con consapevolezza perché non vada tutto perduto. Il vetro è un materiale sincero, trasparente, ma anche opaco ed enigmatico. Un confronto costante con la forza di gravità, un confronto costante con il rischio della bruciatura. Vorremmo che le mostre di Radical fossero così, dirette, schiette, provocatorie se serve, sicure e di rottura. Vorremmo che prendessero di petto temi significativi, dando al presente una lezione di stile, da osservare e da ridefinire attraverso una pratica artistica militante. La scelta di questo primo pool curatoriale vuole essere la prima garanzia a fondamento di un progetto che sia in grado di disegnare un orizzonte, una visione. Apriremo il 7 dicembre con Daniele Capra, a marzo con Pietro Gaglianò e a giugno con Matteo Bergamini”.
Data e Ora
07/12/2018 / 18:00 - 20:30
Luogo
Palazzo Franchetti