“Tenete a mente che un quadro, prima di essere un cavallo di battaglia, una donna nuda o un qualsiasi aneddoto, è essenzialmente una superficie piana ricoperta di colori accostati con un certo ordine”, scriveva Maurice Denis più di un secolo fa, e la risonanza di tale rivelazione continua a propagarsi oltre tutti i confini e ad investire il nostro fare artistico. Le stesse opere di Vilma Maiocco e Fabiola Murri sono, necessariamente, accostamento di colori. Un oggetto concreto, il cui valore risiede nell’avere vita propria. Sono anche qualcosa di totalmente impalpabile, e, principalmente, un passaggio verso luoghi altri. Tutti possiamo esplorare le nuove terre portate alla luce, ma sono le artefici ed assoggettatrici di queste terre, così soggioganti, a saper estrarre dal loro suolo i materiali più preziosi e le sorgenti più pure, a caccia di un’identità da cavar fuori attraverso la divinatoria arte di rabdomanti.
Fondazione Museo “Venanzo Crocetti”
Via Cassia 492, 00189 Roma
Tel/Fax: 06-33711468 Email: info@fondazionecrocetti.it
dal lunedì al venerdì ore 11-13 e 15-19
sabato ore 11-19 – domenica chiuso
Vernissage sabato 20 maggio ore 17.30
Ingresso libero
per info: Elena Tenga – cell. 339 8060067 – e-mail: tengaelena@gmail.com
Estratto dal testo critico:
“Se l’aspetto di ogni creazione di Vilma Maiocco è percepito come astratto, le forme sono calate sempre, con decisione, nella versione compendiaria ed eterogenea di una peculiare figurazione. Non parliamo di residui di verosimiglianza, né di specifici riferimenti intellettuali, ma di una particolare invenzione. (…) La composizione (…) è attraversata da un filo appena segnato, sottile o inspessito, ricurvo o teso, in ogni caso elastico. Esso si muove incessantemente nella tridimensionalità illusiva del quadro, s’insinua in profondità, riemerge in superficie a ridefinire la direzione di forme, l’espandersi o l’incunearsi del colore. Grafico ed incisivo, ricuce insieme il dispiegamento di piani e lega fra loro le impalcature strutturali del disegno nella sua totalità, mantenendo uniti elementi ed ancorando delicatamente le atmosfere ad un’ossatura leggera, in grado di tenere in equilibrio la levitazione di tutte le eteree componenti.”
“Nel vivisezionare le emozioni, Fabiola Murri ricorre ad un intaglio preciso che lasci però acquietare il sangue delle ferite inferte, o auto-inferte, nel vezzo di un colore primaverile, di tocchi preziosi come minuscole gemme, in un’esplosione floreale. E così il sentimento profondo, oscuro come tutto ciò che è realmente profondo, si esprime e sfoga liberamente, schermato da uno sguardo più roseo che non intende adombrarsi, preservando il dramma che ad esso appartiene e ad un tempo stemperandolo in una gioiosa, movimentata celebrazione catartica. (…) Il lavoro della Murri è multiforme, variopinto, passibile di grandi mutamenti in un breve lasso di tempo in quanto particolarmente soggetto alla furia edificante della sensazione, distante per questo da quel tipo di accurato studio formale volto a diversificate “variazioni sul tema” e vicino, semmai, ad una gestualità simile a quella che segnò la stagione dell’action painting.”
Roberta Andolfo
Data e Ora
20/05/2017 / 00:00
Luogo
museo Venanzo Crocetti