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Premio d’Arte Robert Cook 2018

In Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, con il Patrocinio di Roma Capitale, del Comune di Canale Monterano e dell’Istituto Comprensivo di Manziana, l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, in collaborazione con l’Associazione Culturale Nobile Contrada Carraiola, cerimonia la terza edizione del Premio d’Arte Robert Cook con mostra artistico-letteraria e critiche in semiotica estetica delle opere degli studenti di quinta classe della scuola primaria, presso la Sala Comunale di Lettura di Piazza Tübingen in Canale Monterano di Roma il 30 Maggio 2018 alle 10,30.

Il tema del Premio è l’identità, fra essere e divenire, per la celebrazione e la condivisione della dimensione comune e universale dell’umano. Identità è ciò che nasce dal racconto gestante dell’arte, nella grembale commistione di tutti i linguaggi dell’espressione, disegno, pittura, scultura, fotografia e poesia, dalle braccia dell’abduzione, del “come se” della configurazione immaginativa propria e dello sguardo dell’altro, per la rifigurazione di sé nella vita, fra ricordi, emozioni, aggettivi e desideri. Si è un atto di senso in transito sulla bellezza.

Tutta la giovane Arte in concorso riceve la critica della presidenza accademica in diploma e sono conferite tre medaglie cookiane inedite in pregiata fusione manuale in argento ed incisione pantografata del laboratorio orafo Rocchi di Via Margutta 51 in Roma.

La presidente dell’Accademia, prof.ssa Fulvia Minetti, in occasione della cerimonia del Premio d’Arte Robert Cook, dona alla Sala Comunale di Lettura l’esposizione permanente della sua poesia a tema, “Profili”, per incisione su ottone, ad onorare, unitamente al premio d’arte, la memoria della semantica profonda che l’arte del Cook esprime: l’infinito divenire dialettico dell’essere.

La poesia rappresenta il fine umano nel senso come lo spazio che vive fra sé ed altro: una dimensione accrescente, umana, di vita, di azione, di scambio, di espressione comunicante e partecipata. Tutto ciò che l’uomo conosce di sé è segno: un modo di dire di sé e del mondo fra sé e mondo. Il soggetto, interpretato ed interpretante, è movimento, processo, ipseità, possibilità diveniente dell’idem della medesimezza.

L’io penso cartesiano, chiuso nella sua certezza e solitudine autofondante, è vinto dall’esperienza di un’identità narrativa, che sente e pensa insieme l’identità e la differenza. Il cogito è conatus: desiderio di essere. L’individuo è protagonista del proprio racconto di vita, è volontà nutrita da una libertà, che si realizza nella partecipazione.

L’identità ispirata alla filosofia ricoeuriana ospita in sé la dialettica del sé e dell’altro da sé e dona storicità all’essere umano. Identità emerge dall’equilibrio del cooprotagonismo della relazione.

Identità è fenomenologia di una volontà intrecciata, è viaggio dall’apparire all’essere e dall’essere all’esistere, nell’esserci della testimonianza mutuale. L’identità ipse è libertà, espressione di stesso ed altro: alla voce dell’altro corrisponde l’eccomi del soggetto, nella dualità dialogica della reciprocità relazionale di riconoscimento.

I Latini derivavano la parola persona da “per-sonàr”: risuonare attraverso l’immagine dall’altro còlta. Profili. / Eco, / mille volte vòlto / è una viola / il tuo vólto. / Il mio palmo / suona / l’arco labiato / del tuo ascolto è la poesia di Fulvia Minetti.



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Data e Ora
30/05/2018 / 10:30 - 13:00

Luogo
Sala Comunale di Lettura