La Galleria Melesi di Lecco presenta una mostra personale di Pino Deodato. Pittore e scultore attivo a Milano, Deodato espone un ciclo di opere recenti, fra dipinti e terrecotte, orchestrate nello spazio come installazioni e capitoli di un lungo racconto.
Autore dal mestiere antico e dalla vena narrativa, nutrita di ascendenze letterarie, citazioni dai grandi classici del Novecento, da Hesse a Calvino, Deodato dipana le avventure del suo personaggio ideale, un lettore vorace e inesausto, attraverso situazioni sospese in bilico fra realtà e immaginazione. La realtà è quella che affonda dentro la più antica aspirazione dell’uomo, di abbracciare un sapere universale, di giungere al nocciolo della conoscenza. L’immaginazione è invece il veicolo che consente di sollevare i piedi da terra per conquistare ciò che la ragione – da sola – non può ottenere.
Il risultato è un viaggio affascinante al di là dei nostri limiti e della contingenza, un decollo verso la dimensione dell’altrove, nel regno dei pensieri assoluti. Essi si prefigurano allora come bolle sospese nel vuoto, sopra la testa di ogni sognatore. Sono sfere magiche galleggianti nelle biblioteche affollate di libri e di scaffali che toccano il soffitto. Libri su libri, scolpiti o dipinti, sorgono dal pavimento verso l’alto come alberi della vita. Ma, intrecciandosi fra loro, costruiscono anche nidi, ripari, pensatoi imbottiti di pagine stampate.
I luoghi per pensare di Pino Deodato sono dunque rifugi di carta, oppure vecchi mobili, armadi e bauli senza fondo. Il lettore vi si nasconde per sfuggire alla pazza folla e cercare l’infinito nella polvere. Nell’immensamente piccolo c’è il grandissimo. Grazie alla lettura, al potere delle parole e del sapere, il cosmo non sembra più così lontano. L’universo si espande in un cassetto e pulsa ritmico intorno a noi.
Dal testo in catalogo di Chiara Gatti: «L’uomo che si addormenta con la testa fra le pagine di Pino Deodato è colui che spalanca l’intelletto a una dimensione superiore di consapevolezza, illuminata. Le sue piccolissime rappresentazioni sono gigantesche metafore della sapienza. Se, in pieno clima romantico, Il sonno della ragione di Francisco Goya generava mostri, cupe civette e misteriose creature luciferine, il sonno di Deodato è rivelatore e pacificante. Genera nella stanza sfere magiche di riflessioni in libertà. Pianeti domestici compiono il loro giro, la loro lenta evoluzione, in un universo feriale».
Accompagna la mostra un catalogo bilingue italiano e inglese edito da SabinaMelesiEdizioni a cura di Sabina Melesi e Chiara Gatti.
Data e Ora
23/09/2017 / 16:00 - 19:00
Luogo
Galleria Melesi