Il disegno, su carta, su pietra, su tela, le chine e il pastello su carta, hanno sempre rivestito un ruolo fondamentale nel lavoro di Finelli. Una mostra, centrata su una parte così importante del suo lavoro d’artista e la presentazione di una ricca scelta di opere, serve oltre che a far conoscere e a prendere consapevolezza della versatilità di Finelli nel coniugare i diversi medium, di cui il disegno è parte imprescindibile, a tracciare un discorso critico di approfondimento, sia sull’opera di Finelli, sia sul rapporto che il disegno ha avuto ed ha nel discorso dell’arte contemporanea. Come ha scritto Finelli nel catalogo di una mostra sul disegno, riferendosi al Pontormo:” il suo disegno è indagine continua, analitica e diramante, processo che si svolge non levando ma «per via di porre» (somma di quesiti e di soluzioni) ed in ciò appunto, antimichelangiolescamente, come in pittura e non in scultura”(1). L’esperienza più importante che possa offrire il disegno (e pensiamo di ogni opera d’arte) è quella di essere vista. Dove la visione non si esaurisce nel puro vedere, ma essendo essa il luogo dialettico dello scontro fra le proprie e le altrui elaborazioni concettuali, essa (la visione) diventa il luogo primo e privilegiato di qualsivoglia discorso critico. Ecco che allora, questa mostra, invece che tentare classificazioni o discettazioni varie sulle infinite componenti che accompagnano il disegno, si presenta nella sua globalità come fatto centrale, come potente macchina visiva. Nella contemporaneità il disegno si è andato configurando sempre più come pratica artistica centrale e autonoma – basti pensare ad artisti come Beatrice Caracciolo, Sandra Vasquez de la Horra, Marcel van Eeden, William Kentridge – e questa mostra vuole appunto offrire uno spaccato il più possibile esauriente, di quanto l’arte di Finelli si coniughi con le ricerche e le tendenze più avvertite a livello internazionale.
Durante la mostra sarà stampato un catalogo a colori, edito da Mimesis International Milano, con testi oltre che del curatore, di alcuni critici e storici dell’arte italiani e stranieri.
A cura di:
Giovanni Gardella, professore di storia dell’arte presso il Politecnico di Milano Facoltà di Architettura.
Testi:
Ferdinando Creta, direttore artistico di Arcos
David Cohen, storico e critico d’arte statunitense, direttore di artcritical.com.
Alberto Dambruoso, professore di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia e direttore dei Martedì Critici a Roma.
Wolfgang Ullrich, professore all’ Art Research and Media Theory at the Karlsruhe University of Arts and Design
La mostra, dopo Arcos (Museo d’arte contemporanea di Benevento, dal 26 marzo al 7 maggio, http://www.incampania.com/beniculturali.cfm?Menu_ID=211&Info_ID=4319), sarà ospitata presso gli spazi del Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno (dal 18.06. al 31 .07.2016). http://www.comune.cesano-maderno.mb.it/home.jsp?idrub=6199
Data e Ora
26/03/2016 / 18:00 - 21:00
Luogo
ARCOS - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA SANNIO